Langone: la riforma della legge 157/92 liberalizzi la caccia ai gabbiani

Langone: la riforma della legge 157/92 liberalizzi la caccia ai gabbiani: gabbiano a Roma
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Nella propria «Preghiera» Camillo Langone chiede al governo di inserire la liberalizzazione della caccia ai gabbiani nella riforma della legge 157/92.

Non è la prima volta che Camillo Langone dedica alla caccia la propria «Preghiera» ospitata dal Foglio; in quella del 23 maggio l’argomento ritorna, quasi automatico vista la discussione sulla riforma della legge 157/92 alla quale sta lavorando il governo Meloni.

È curioso l’invito che Langone rivolge al ministro Lollobrigida, che «si è mostrato disponibile ad accogliere suggerimenti»: si liberalizzi la caccia ai gabbiani, «uccellacci» dei quali «urge ridurre il numero».

Come il cinghiale in collina e in montagna («stermina i ricci e tutti gli uccelli che nidificano a terra»: è un loro nemico chi, come «Legambiente, Lipu, Wwf, Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Il Fatto quotidiano», s’oppone alla riforma), il gabbiano reale rappresenta «il maggior pericolo per la biodiversità urbana: fa strage di rondini e passeri, pettirossi e cinciallegre».

Per Langone «i nemici delle rondini (sempre quelli: Legambiente, Lipu, Wwf, Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Il Fatto Quotidiano) avranno da ridire»; ma, detto che come l’arte la caccia («esercizio tanto spirituale, intimamente connesso alla divinoumanità») deve vivere per sé stessa, «se per salvarla occorre definirla “utile alla biodiversità”», allora «la biodiversità [viene] prima di tutto».

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