Contro la riforma della legge sulla caccia Legambiente si appella a Meloni

Contro la riforma della legge sulla caccia Legambiente si appella a Meloni
© Massimo Todaro / shutterstock

La Legambiente s’appella a Giorgia Meloni, chiedendole di interrompere la riforma della legge sulla caccia.

È un «ddl inaccettabile», che «normalizza il bracconaggio» e cancellerà sessant’anni di politiche di conservazione e tutela degli animali: così dopo le anticipazioni del Fatto Quotidiano la Legambiente definisce la prossima riforma della legge sulla caccia (in realtà il governo non ha ancora diffuso il testo ufficiale), contro la quale s’appella direttamente a Giorgia Meloni perché interrompa questo «scempio legislativo».

Semmai, si legge nella nota, è urgente intervenire sul codice penale prevedendo delitti specifici contro gli animali e introducendo «sanzioni efficaci e dissuasive» finalizzate alla tutela delle specie protette e alla lotta contro il bracconaggio.

Per Stefano Ciafani, che della Legambiente è il presidente nazionale, dopo la modifica dell’articolo 9 della Costituzione l’attenzione politica si è concentrata prevalentemente «sugli animali d’affezione, mentre gli animali selvatici, a partire dalle specie protette, sono costantemente sotto attacco a causa del bracconaggio e di traffici illeciti, anche internazionali, e privi di un’effettiva tutela penale».

Al centrodestra la Legambiente muove un’altra contestazione: è evidente che il governo non ha alcuna intenzione di avvalersi della facoltà di lasciare inalterato lo stato di protezione del lupo; intende invece abbassarlo «per cedere alle pressioni di armieri e cacciatori, contro ogni evidenza scientifica e in pieno contrasto con i principi di una sana e possibile coesistenza tra attività antropiche e fauna selvatica».

Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.