Alberto Marzocchi, giornalista del Fatto Quotidiano, ha pubblicato un articolo in cui descrive alcuni passaggi della bozza del provvedimento con cui il governo Meloni intende procedere alla riforma della legge sulla caccia.
Anche se la cautela dev’essere tripla (è un’anteprima; tratta di una proposta; e anziché tutti i passaggi chiave non è da escludere che emergano solo quelli più divisivi), resta comunque un articolo interessante quello che Il Fatto Quotidiano dedica alla bozza del provvedimento (Alberto Marzocchi scrive d’averne preso visione, e lo definisce «l’ennesimo favore alla lobby del mondo venatorio e a quella degli armieri») con cui il governo Meloni intende procedere alla riforma della legge sulla caccia, la 157/92.
Secondo Il Fatto il governo sta valutando se aumentare il peso del parere del Comitato tecnico faunistico-venatorio (e ridurre quello dell’Ispra) sui calendari regionali, che potrebbero definire stagioni più lunghe, quantomeno nelle aziende faunistico-venatorie (da capire se anche nel territorio a caccia programmata); se consentire la caccia anche «nei territori e nelle foreste del demanio statale, regionale e degli enti pubblici in genere»; se abolire il limite massimo per gli appostamenti fissi di caccia; se ampliare l’elenco delle specie da usare come richiami vivi, e modificare il tetto per il possesso di quelli che provengono da allevamento; se riaprire i roccoli; se allentare le restrizioni per le prove cinofile e l’addestramento cani.
I contenuti della bozza
Entro dodici mesi, si legge inoltre, le Regioni dovranno verificare di non aver destinato a protezione più del 30% del territorio agrosilvopastorale, ed eventualmente dovranno rientrare nei limiti; in caso d’inadempienza, il ministero dell’Agricoltura potrà esercitare il potere sostitutivo.
Sullo sfondo rimane il tentativo di risolvere il problema generato dalla sentenza del Tar della Lombardia, che ha imposto il divieto di caccia in prossimità di tutti i 475 valichi montani interessati dalle rotte migratorie.
Potrebbe esserci anche altro, oppure tutto questo potrebbe cambiare; resta valido quanto scritto in occasione dell’annuncio di Lollobrigida a Caccia Village: conviene leggere con attenzione l’ordine del giorno di ogni consiglio dei ministri, l’organo dal quale transiterà il collegato alla legge di bilancio.
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