Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo del Partito democratico nelle commissioni Agricoltura e Ambiente della Camera, attaccano il governo Meloni e l’Enci, che ha autorizzato l’organizzazione di prove cinofile su selvaggina naturale nel periodo di accoppiamento, cova e riproduzione.
Ancora non hanno risposto né Francesco Lollobrigida né Gilberto Pichetto Fratin, ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente del governo Meloni, e dunque l’interrogazione del Partito democratico non è riuscita a impedire che nel mese d’aprile l’Enci autorizzasse la disputa di prove cinofile su selvaggina naturale, compresa la lepre per i cani da seguita.
È seguita, inevitabile, la reazione. Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo del Pd nelle commissioni Agricoltura e Ambiente della Camera, hanno firmato una nota congiunta nella quale, in attesa di sapere se il programma s’estenderà anche a maggio e a giugno, denunciano pubblicamente la violazione «della normativa comunitaria e nazionale, che vieta le attività di disturbo della fauna selvatica nei periodi di accoppiamento, cova e riproduzione».
La tutela della biodiversità è un valore che non ci si può limitare a evocare – si legge nella nota; la si deve anche praticare «con comportamenti corretti, e rispettosi delle indicazioni della scienza». A maggior ragione deve farlo «chi, come l’Enci, [ricopre] funzioni pubbliche» come la tenuta e l’aggiornamento dei libri genealogici delle razze.
«È altrettanto grave» chiudono Vaccari e Simiani «che nonostante le segnalazioni i ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin non siano intervenuti per fermare l’attività dell’Enci, e in forza dei loro compiti istituzionali denunciare i responsabili».
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