Kahles Helia TI: essenziale, non banale

Kahles Helia TI essenziale, non banale

Con il termico Kahles Helia TI il produttore austriaco propone uno strumento intuitivo da utilizzare, senza fronzoli ma dotato di tutte le funzioni indispensabili

Le esigenze dell’osservazione notturna a carattere venatorio (o, più precisamente, di controllo) rientrano a buon diritto tra quelle che non è azzardato definire come specialistiche. Al tempo stesso, sono piuttosto essenziali. Un buon sensore, un obiettivo adeguato alle necessità e una minima varietà di modalità colore per distinguere il selvatico nel contesto ambientale è tutto quanto serve. Il resto è un surplus che va certamente ad arricchire l’esperienza ma con ripercussioni significativo alla voce prezzo. Pensando alle esigenze del cacciatore (che in gran parte d’Europa può ormai orientarsi nell’oscurità utilizzando i sistemi di visione notturna), Kahles ha sviluppato il monoculare termico Helia TI che da dicembre arricchisce la sua offerta.

Tecnologia, quel tanto che basta

Kahles Helia TIEssenzialità e semplicità d’uso sono le parole d’ordine racchiuse nella proposta del produttore austriaco. Il nuovo termico è ospitato in uno chassis gommato dalla forma squadrata anti-rotolamento. Certamente una caratteristica apprezzabile da chi abbia fatto esperienza con i prodotti di parte della concorrenza. Due sono i pulsanti posti sulla parte superiore dello strumento; uno regola l’accensione, lo spegnimento e la selezione della modalità colore, il secondo permette di impostare, ciclicamente, differenti rapporti d’ingrandimento.

Un menu interno a tendina offre qualcosa di più come la regolazione di luminosità, contrasto e nitidezza del display e la funzione di autospegnimento integrato. Niente stadiometri, niente sistemi di ripresa foto-video e altre funzionalità che vanno a complicare inutilmente il visore, imponendo un maggior numero di comandi e una maggior complessità di utilizzo.

Due versioni

Lo Helia TI è disponibile nelle varianti con obiettivo da 25 (idonea a chi predilige l’ampiezza del campo visivo) e 35 mm (più adatta invece a chi necessiti di un maggior dettaglio) in grado, rispettivamente, di fornire un rapporto d’ingrandimento pari a 1,7 e 2,3x. Lo zoom digitale integrato permesse di raddoppiare e quadruplicare il valore di base così da effettuare valutazioni più precise del selvatico inquadrato. L’immagine viene captata ed elaborata da un sensore di dimensioni medie secondo l’offerta del momento (384×288 pixel) in cui il pixel misura 17 micrometri.

Kahles Helia TINonostante le caratteristiche sulla carta siano essenziali, l’immagine è nitida e favorisce l’identificazione del selvatico alle distanze canoniche di osservazione. Il produttore non fornisce dati ufficiali sulla portata utile dello strumento ma posso affermare con ragionevole approssimazione che, quanto alla portata, siamo nell’ordine degli 800-1.000 metri; per il riconoscimento del selvatico spaziamo tra i 200 e i 400 metri.

La sensibilità termica, l’unico dato dichiarato da Kahles, parla di un valore di Netd (Noise equivalent temperature difference) inferiore a 35 millikelvin; qua il discorso si fa complesso ma fa riferimento a un sensore in grado di distinguere differenze molto contenute in termini di radiazioni termiche. L’individuazione è facilitata da tre palette di colore: le diffuse white hot e black hot cui si affianca la modalità red only che ho estremamente apprezzato in quanto non produce l’abbagliamento tipico delle altre altre.

Autonomia ottimizzata

Kahles Helia TIL’autonomia del termico Helia TI è garantita da una batteria interna agli ioni di litio che promette fino a otto ore di funzionamento ininterrotto; un valore destinato a crescere in maniera esponenziale grazie alla presenza di un sistema di auto-spegnimento che disattiva i circuiti elettronici quando lo strumento non sia nella consueta posizione di utilizzo. Un sensore di movimento riattiva in maniera repentina il sistema non appena venga portato all’occhio dell’utente. Da notare che, dal momento dell’accensione alla fruizione del termico di casa Kahles, passano due soli secondi. Una porta Usb-C permette di ricaricare lo Helia mediante un comune trasformatore e il cavo che ormai è divenuto lo standard di riferimento dei dispositivi elettronici moderni.

Per il suo Helia TI, Kahles ha predisposto una campagna di marketing di rara onestà intellettuale. Non propone mirabolanti esperienze ma poche funzioni, quelle necessarie e intuitive. Tutto il resto non è noia ma, nelle comuni condizioni di osservazione, non serve.

Kahles Helia TI

Distribuisce Swarovski

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