Calendario venatorio della Lombardia, la risposta della Federcaccia

Calendario venatorio della Lombardia: germano reale in volo
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La Federcaccia risponde alle critiche dell’Arcicaccia che le aveva attribuito una sorta di corresponsabilità politica sul calendario venatorio della Lombardia, ritenuto non soddisfacente.

Sembra che l’Arcicaccia ignori che, per essere ampliato dopo esser stato approvato sulla base del parere Ispra e della valutazione d’incidenza ambientale, il calendario venatorio della Lombardia dovrebbe essere annullato e rifatto da zero; ma servirebbero sei mesi. La Federcaccia risponde così alle critiche dell’Arcicaccia che le aveva attribuito una sorta di corresponsabilità politica per quanto deciso dalla Regione; neppure troppo implicitamente l’accusava di aver sostenuto il centrodestra nell’ultima campagna elettorale.

Ma la Federcaccia, scrive il presidente regionale Lorenzo Bertacchi, «non si schiera mai con un partito»; semmai «indica ai propri iscritti quali siano i candidati vicini alla caccia nei vari partiti, affinché ciascuno possa scegliere secondo la propria sensibilità politica». È vero peraltro che da tempo in Lombardia si fatica a trovarli a sinistra (tra «i Kompagni della natura» scrive Bertacchi con uno stile rivedibile) o tra i 5 stelle. «Forse» prosegue «avremmo fatto meglio a fare come l’Arcicaccia e puntare tutto su una maggioranza [regionale] di colore diverso?». È ora chiaro infatti «che l’Arcicaccia ha sostenuto l’attuale opposizione, quella che si è posta contro i roccoli, le deroghe e [tutti i provvedimenti] in favore della caccia e dei cacciatori».

Bertacchi conclude tornando sul calendario e ricorda che nella riunione con la Regione l’Arcicaccia aveva sostenuto che se ne sarebbe dovuto adottare uno immune dai ricorsi, ossia «trasformare il parere Ispra in calendario». Alla Federcaccia «fa piacere leggere che nemmeno all’Arcicaccia questo calendario piaccia; ma ci viene il dubbio che non le piaccia perché troppo permissivo rispetto al parere dell’Ispra». L’auspicio è che d’ora in poi l’Arcicaccia s’opporrà ai prevedibili ricorsi delle associazioni ambientaliste; la provocazione che «addirittura impugnerà calendario, Vinca e parere Ispra per farci cacciare di più».

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