Zeiss media event: monteria alla tedesca

Cinghiali, ma pure caprioli, mufloni, cervi e volpi. Questi gli esiti della caccia organizzata da Zeiss in Germania per riunire in un evento conviviale i giornalisti di tutta Europa e condividere piani e progetti per il futuro

Zeiss media event, caccia al cinghiale

Il consueto appuntamento organizzato da Zeiss per la stampa europea anche quest’anno si è svolto nella bella riserva di Laubach, in Assia, dove si sono incontrati circa 50 giornalisti provenienti da 12 nazioni. Zeiss, marchio leader nel settore delle ottiche premium, a differenza di altre aziende ama fare le cose in grande, programmando un unico momento cui far partecipare tanto i rappresentanti della stampa tradizionale, su carta, quanto coloro – che siano blogger, influencer o giornalisti – che operano sul web. Il clou dell’evento, che si apre con la presentazione dei prodotti utilizzati e delle novità che Zeiss e i suoi partner lanceranno nel corso dell’anno, è costituito da due giornate di caccia. Si caccia da altana, non necessariamente coperta, in una forma che sta a metà tra la battuta italiana e la monteria spagnola. Tutto, però, condito in salsa mitteleuropea, il che significa rispettando il selvatico sia quando è in vita e si privilegiano comunque tiri meditati, sia in forma di carcassa, con l’eviscerazione compiuta in tempi rapidi (non come in Spagna, per intenderci) e una cerimonia che, al termine di ciascuna giornata di caccia, rende onore alle spoglie degli animali abbattuti. Non manca un concerto con il corno da caccia che intona, per ciascuna specie, il rispettivo inno musicale. È una forma di ringraziamento che aiuta il cacciatore a immedesimarsi nel concetto centro europeo di caccia, dove l’attenzione alla forma altro non è se non la prosecuzione del rispetto che si deve al selvatico. Sia esso un cervo coronato o una volpe.

A caccia

Installato su un’altana scoperta il primo giorno, provvidenzialmente coperta il secondo quando una fastidiosa e fredda pioggia a vento ha smorzato l’entusiasmo di tanti, ho avuto l’opportunità di osservare la tradizionale rigida ma efficace organizzazione teutonica, che si è espressa in una perfetta successione di fasi in cui i pochi cani sciolti e i loro conduttori hanno rastrellato i selvatici spingendoli verso le postazioni di tiro. Pur con le limitazioni di specie e carniere previste, nel corso dei due giorni è stato abbattuto un totale di 118 tra cervi, caprioli, cinghiali, mufloni e volpi. Un carniere importante per un’area che viene lasciata riposare per gran parte dell’anno.

L’attrezzatura che mi è stata affidata consisteva in una carabina Sauer S 404 Classic XT munita di cannocchiale Zeiss Victory V8 1,8-14×50, non esattamente un’ottica da battuta ma perfettamente adeguata a un contesto in cui i tiri devono essere piazzati bene. Perché, come è stato ripetuto più e più volte, in Germania si caccia per la carne e una carcassa rovinata rappresenta un danno oltre che una mancanza di sensibilità nei confronti del selvatico.

Il mio primo giorno di caccia è stato infruttuoso nonostante diversi avvistamenti. Anche i boschi della Germania centrale, pur tanto diversi dalla nostra macchia intricata, non sono sempre un contesto ideale in cui ingaggiare un selvatico in fuga. La sequenza infinita di alti fusti concede poche occasioni di tiro e strette finestre in cui piazzare il colpo.

Il secondo giorno ho invece beneficiato di un’altana piuttosto alta, strategicamente piazzata su una tagliata che divideva due aree boscate. In questo modo ho avuto l’opportunità di vedere arrivare gli animali e di poter sparare loro nei dieci metri di spazio reso libero dalla tagliata. Ho approfittato dell’occasione ingaggiando tre cinghiali, che sono caduti tutti nello spazio di pochi metri, dimostrando la strabordante efficacia delle munizioni Hornady Superformance SST che mi erano state affidate. Mai utilizzate in precedenza – di Hornady conoscevo solo le monolitiche GMX, che ho usato con grande soddisfazione in più di un’occasione – hanno dimostrato performance che sono forse intuibili dai dati dichiarati dal produttore ma restano sorprendenti. Anche in considerazione del fatto che nel corso dell’evento hanno lavorato brillantemente su selvatici molto diversi, dal capriolo M1 al cervo adulto. Sono risultate letteralmente esplosive sulla volpe ma questo era inevitabile. Ottimo il funzionamento della Sauer S 404 che ben si addiceva all’abbinamento con il V8: nella configurazione provata, rappresenta una scelta molto interessante per chi pratichi più forme di caccia. All’ingrandimento minimo, con un po’ di esperienza, non è difficile ingaggiare con entrambi gli occhi aperti i selvatici in movimento.Cannocchiale Zeiss

 

Zeiss, le ottiche

Novità significative nel settore delle ottiche, per il 2019, non ce ne sono, quindi Zeiss ha fornito ai cacciatori due prodotti al top. Per il cannocchiale di puntamento, il Victory V8 nell’allestimento 1,8-14×50 che, nella gamma, è affiancato da altri tre modelli con un rapporto di ingrandimento superiore a 7x: l’1,1-8×30 ideale per la caccia in battuta, il 2,8- 20×56 e un’ottica eminentemente da tiro, 4,8-35×60. Le lenti sfruttano il pregio dei cristalli Schott HT con trattamenti FL e LotuTec in grado di fornire immagini nitide, brillanti, prive di aberrazioni cromatiche in qualsiasi condizione d’utilizzo.

La qualità dei trattamenti superficiali permette un valore di trasmissione della luce pari al 92% reale, rendendo l’ottica perfettamente utilizzabile in condizioni di illuminazione critica. Lo chassis è stagno, riempito di gas inerte per evitare l’appannamento in caso di shock termico, con tubo centrale da 36 millimetri. Il reticolo, sul secondo piano focale, è un classico numero 60 con dot centrale illuminato; la sua accensione è comandata dal pulsante posizionato sopra la campana dell’oculare e la regolazione dell’intensità è regolabile senza soluzione di continuità ruotando la ghiera che lo circonda. Un sensore di movimento provvede a spegnimento e accensione in caso di inutilizzo.

L’ottica può montare la torretta balistica ASV, un sistema in grado di fornire indicazioni visive immediatamente interpretabili sulla caduta del proiettile per distanze fino a 600 metri. Per raggiungere questo risultato, Zeiss fornisce il cannocchiale di 9 anelli in grado di emulare con ottima approssimazione il comportamento balistico della maggior parte dei calibri e dei caricamenti commerciali. Nel settore della telemetria, era disponibile il binotelemetro Victory RF, lanciato nel 2018 e disponibile in quattro allestimenti: 8×42, 8×54, 10×42 e 10×54. Garantisce misurazioni fino a 2.300 metri mentre i sensori interni (che tengono conto della valutazione di angolo di sito, temperatura e pressione atmosferica) interfacciati in Bluetooth con l’app approntata dal produttore interagiscono con il calcolatore balistico e forniscono i valori compensati per distanze ben superiori a quelle accettabili per il tiro venatorio. La novità Zeiss per il 2019 è rappresentata dallo sviluppo della sua app, che oggi diventa uno strumento pressoché indispensabile per gestire le ottiche del produttore tedesco. Tramite l’app è infatti possibile aggiornare il software delle ottiche di ultima generazione (come il binotelemetro) che fanno largo uso di elettronica e offrono funzionalità aggiuntive. Nel corso dei primi mesi dell’anno l’app Zeiss Hunting si arricchirà di nuove funzionalità che, da una parte, favoriranno l’utilizzo delle ottiche di puntamento fornendo una serie di informazioni balistiche addizionali per una gamma quasi infinita di munizioni e ottiche (non solo Zeiss); dall’altra permetteranno di organizzare al meglio le uscite di caccia offrendo informazioni meteo attendibili e permettendo di definire al meglio l’area di caccia, con mappe e quant’altro possa aiutare il cacciatore sul campo. Non manca il diario di caccia che, con nuove opzioni, rende la caccia con Zeiss – per chi lo desidera – sempre più social e condivisibile.Sauer S 404 Classic XT

Sauer, l’arma

Partner di Zeiss in questa occasione è stata Sauer con la sua bolt action premium S 404 Classic XT, un’arma multi-calibro dotata di una serie di funzionalità che ne consentono una personalizzazione particolarmente spinta.

Tutte le operazioni di personalizzazione della S 404 vengono effettuate mediante la chiave (SUS – Sauer Universal Schlüssel) contenuta nell’arma stessa e integrata alla maglietta anteriore, girevole, per la cinghia di tracolla. La SUS consente, ad esempio, di cambiare la canna e provvedere alla conversione di calibro dell’arma. L’azione presenta un castello in lega di alluminio aeronautica molto ben rifinito con attacchi integrati, fresati direttamente sul componente. Questo sistema – nominato SUM, Sauer Universal Mount – consente un montaggio molto basso dell’ottica e la massima stabilità della stessa.

L’otturatore permette di sostituire la testina agendo su un cursore elastico e presenta sei tenoni (in una doppia corona di tre) che vanno a innestarsi direttamente in canna. La canna è assicurata alla meccanica mediante tre viti, come già nella S 202, che ne rendono la sostituzione semplice e veloce. Tutta l’operazione si conclude in meno di un minuto con un minimo di pratica e garantisce il mantenimento della giustezza del tiro.

Una delle peculiarità della S 404 è lo scatto.
Il dispositivo Sauer Quattro consente di scegliere rapidamente tra quattro differenti pesi di sgancio pre-impostati in fabbrica: 550, 750, 1.000 e 1.250 grammi. Al registro di regolazione si accede svincolando l’asta, così da mettere a nudo una vite a quattro posizioni con la testa esagonale per l’impiego della chiave SUS. L’azione di scatto è completata dal grilletto, che offre l’opportunità di regolarne la posizione lungo una slitta di 8 millimetri e, in inclinazione laterale, di 5 gradi, sia verso destra sia verso sinistra.

La sicurezza dell’arma è garantita da due dispositivi. Il primo è una sicura automatica che impedisce la caduta del cane quando l’otturatore non sia chiuso correttamente. Il secondo è molto più caratterizzante: si tratta di un sistema di riarmo manuale applicato sulla coda dell’otturatore che fa sì che il cacciatore possa armare il percussore solo nel momento in cui decida di sparare.

Hornady, le munizioni

Hornady, che nel 2019 festeggia il settantesimo anniversario e si è dotata di un nuovo stabilimento per far fronte a un mercato costantemente in crescita, ha offerto cartucce della linea Superformance con palla convenzionale SST (Super Shock Tip) caratterizzata da una rapida espansione, particolarmente ad alte velocità. Un ottimo coefficiente balistico (0,480) garantisce una traiettoria particolarmente tesa.

L’allestimento è stato lanciato nel 2010 per superare le prestazioni di quelli all’epoca e tuttora in auge. Un propellente ultra-progressivo permette infatti di ottenere velocità fino a 60 m/s superiori rispetto a cartucce equipaggiate con polveri tradizionali senza aumentare le pressioni in canna (non cambia il volume della polvere impiegata) né rinculo, vampa, sensibilità alle variazioni ambientali e depositi sulla rigatura. Nulla cambia anche in termini di precisione, voce tradizionalmente favorevole alle cartucce Hornady.

Le qualità della linea Superformance ce le ha inequivocabilmente dimostrate il test di azzeramento in poligono, dove il LabRadar che abbiamo avuto a disposizione ha dimostrato una lettura media di 860 m/s (859 m/s la V0 dichiarata dal produttore) per il nostro .30-06 S con palla da 180 grani. Interessante il confronto con altre cartucce dello stesso produttore con palle di uguale massa: la InterLock SP grani spunta 797 m/s nell’allestimento Custom International e 823 m/s in quello denominato American Whitetail. È chiaro come una maggiore velocità produca un’energia superiore che pone, di fatto, gli allestimenti Superformance al limite prestazionale superiore del calibro. La gamma Superformance, oltre che con palla SST, è disponibile anche con proiettili monolitici GMX e con i convenzionali V-Max, NTX, InterLock, InterBond.

Härkila, l’abbigliamento

A chiudere l’elenco dei partner che Zeiss ha scelto per il suo evento, era presente Härkila, il produttore danese di abbigliamento che in nord Europa è leader e sta penetrando nuovi mercati. Marchio fondato da cacciatori per cacciatori, così si dice, utilizza materiali di qualità e fornisce capi “intelligenti”, pensati da chi la caccia la vive davvero. Novità 2019 sono i suoi primi capi camouflage orange safety, che vanno ad estendere il campo dei possibili utilizzatori anche al cacciatore in battuta. Il nuovo pattern, il cui nome commerciale è Axis, è pensato specificamente per la visione degli ungulati; sviluppandosi su due assi, previene l’individuazione e il riconoscimento del cacciatore da parte dell’animale in ogni ambiente e stagione dell’anno.