Pecoraro Scanio: incostituzionale la riforma della legge sulla caccia

Pecoraro Scanio: incostituzionale la riforma della legge sulla caccia
Il palazzo della Corte costituzionale • © Enrico Aliberti ItalyPhoto / shutterstock

Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente nei governi di centrosinistra, ritiene incostituzionale la riforma della legge sulla caccia di cui si sta discutendo nelle ultime due settimane.

Se davvero il testo del provvedimento sarà in scia con le anticipazioni, sarà sufficiente un ricorso alla Consulta per mandare in frantumi la riforma della legge sulla caccia promossa dal governo Meloni: ne è convinto Alfonso Pecoraro Scanio, già presidente della Federazione dei Verdi e ministro dell’Agricoltura (Amato II) e dell’Ambiente (Prodi II) , oggi presidente della fondazione Univerde e coordinatore del comitato scientifico della fondazione Campagna Amica, che intervistato da Antonio Cianciullo per il portale web Ultima Bozza definisce la proposta «chiaramente incostituzionale».

Pecoraro Scanio ritiene «difficile» dire che il disegno di legge cui sta lavorando il governo sia compatibile con l’impegno costituzionale previsto dall’articolo 9 della Costituzione alla luce dell’ultima modifica; peraltro quelle emerse negli ultimi giorni sono «posizioni così estreme da non rappresentare né il mondo venatorio né gli interessi del mondo agricolo». Si rischia oltretutto che la modifica «costi carissima all’Italia: scatterebbero sanzioni pesanti per l’infrazione delle leggi comunitarie».

Per Pecoraro Scanio un intervento di questo tipo si spiega soltanto con un «calcolo elettorale» per «catturare qualche manciata di voti»; ma resta «una scelta fuori dalla storia».

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