Il ministro Lollobrigida invita ad attendere il testo ufficiale con cui il governo intende procedere alla riforma della legge sulla caccia.
Prima di dare giudizi di merito è bene attendere che il governo esamini il ddl di riforma della legge sulla caccia e lo presenti al parlamento: è trasparente il messaggio che Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, affida a un post su Facebook nel tentativo di rispondere alle critiche che lo hanno colpito dopo l’annuncio dato nel corso di Caccia Village e le anticipazioni del Fatto Quotidiano.
L’intervento resta irrinunciabile: il governo ritiene la legge 157/92 «oggettivamente datata» e «incongruente» con la nuova situazione normativa nazionale e internazionale; Lollobrigida assicura che nel corso delle audizioni presso le commissioni parlamentari interverranno i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, animaliste, agricole, venatorie e «quanti interessati al tema della salvaguardia del patrimonio faunistico».
Nei commenti al post è intervenuto Alessandro Caramiello, deputato del Movimento 5 Stelle (sua la richiesta di togliere 21 specie dall’elenco di quelle cacciabili), che promette a Lollobrigida che «lo sbugiarderà» in parlamento. Nel frattempo gli chiede: «È vero o non è vero che si potranno utilizzare gli uccellini (sic) come richiami vivi? È vero o non è vero che si estendono le aree cacciabili (sic)? È vero o non è vero che [si intende consentire] la caccia nelle aree demaniali? Esempio spiagge. È vero o non è vero che [si consentono] le gare di caccia (sic) anche di notte? È vero o non è vero che è possibile cacciare durante i periodi di nidificazione? È vero o non è vero che chi protesta può essere sanzionato fino a 900 euro?».
In risposta Lollobrigida invita Caramiello a far «vedere il testo di cui parla. Visto che lo commenta lo avrà di certo letto».
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