Caccia alla pavoncella e al moriglione, la sentenza del Tar

caccia alla pavoncella
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Il Tar delle Marche ha respinto il ricorso contro l’apertura della caccia alla pavoncella: la presenza di un piano di gestione internazionale giustifica il prelievo.

Dal 2018 esiste un piano decennale che legittima la caccia alla pavoncella. E dunque vietarla non ha senso, tanto più che né Europa né Italia hanno ancora recepito le modifiche all’accordo Aewa sulla protezione degli uccelli. Lo ha stabilito il Tar delle Marche pronunciandosi sul ricorso dell’Associazione vittime della caccia contro il calendario venatorio regionale 2020/2021 (“la [sentenza] su un calendario già scaduto può comunque agevolare l’amministrazione” nelle prossime decisioni). Sorprende, scrive il Tar, che né il governo né l’Ispra “abbiano considerato l’esistenza di questo piano internazionale di gestione che legittima il prelievo delle specie a rischio moderato” come la pavoncella. Peraltro non è l’Italia (70.000 abbattimenti l’anno) ma la Francia (200.000) a incidere di più sul carniere internazionale; e comunque la caccia non è il fattore più rilevante per la conservazione della specie.

Valutazione diversa invece per il moriglione. È vero che le modifiche all’accordo Aewa non sono state ancora recepite ma l’assenza di un piano di gestione e lo stato di conservazione della specie, nettamente peggiore rispetto alla pavoncella, impongono di adeguarsi al principio di precauzione e sospendere il prelievo.

Le reazioni

La Federcaccia, che aveva affiancato la Regione Marche in giudizio, esprime la propria soddisfazione per la sentenza sulla caccia alla pavoncella. “È stato chiarito” si legge nella nota “che il principio di precauzione deve essere di volta in volta [riempito] di contenuti dalla singola Regione”; e il giudice “deve pronunciarsi [su quanto sia adeguata] la motivazione” alla base del calendario. Federcaccia sottolinea poi che secondo il Tar un ricorso non può limitarsi a riproporre il parere Ispra: le argomentazioni della Regione devono essere contestate “con dati scientifici [diversi] e più forti, se esistenti”.

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