Peste suina africana, audizione del commissario

Peste suina africana: cinghiale vicino a pozza d'acqua
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Vincenzo Caputo, commissario straordinario alla peste suina africana, è intervenuto in commissione Agricoltura alla Camera.

La procedura di conversione del decreto 75/2023 può essere l’occasione per istituire le figure dei bioregolatori, incaricati di pubblico servizio designati esclusivamente a eradicare il virus: lo ha suggerito Vincenzo Caputo, commissario straordinario alla peste suina africana, nel corso di un’audizione in commissione Agricoltura alla Camera.

Li affiancherebbero i cacciatori (in Italia ce ne sono circa 600.000), con cui si creerebbe «un piccolo esercito» necessario per ridurre il numero dei cinghiali; l’ultima stima Ispra ne calcola circa un milione e duecentomila, in aumento. Da soli infatti, nonostante la collaborazione di Atc e associazioni venatorie, i cacciatori non sono sufficienti; perché si possa riuscire a eradicarla la peste suina africana dev’essere infatti combattuta senza interruzioni.

Nella prima decade di luglio la struttura commissariale presenterà inoltre un piano di cattura e abbattimento dei cinghiali su tutto il territorio nazionale; Caputo s’è infatti detto convinto che la peste suina africana si vinca nelle zone ancora indenni. Alla revisione dei piani di depopolamento seguirà dunque l’assegnazione di nuovi obiettivi alle Regioni.

Si sta infine tentando di strutturare una filiera che consenta di non distruggere le carcasse dei cinghiali risultati negativi al test (l’intenzione è destinare le carni in beneficenza) e di creare una serie di biobarriere intorno ai principali distretti suinicoli.

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