Il presidente nazionale Paolo Sparvoli promette che la Libera Caccia suggerirà al parlamento alcune possibili modifiche dell’impianto con cui la maggioranza intende procedere alla riforma della legge 157/92.
Anche se apprezza la mossa della maggioranza, che «non ha ceduto ai disgustosi ricatti della potentissima lobby degli animalisti da salotto, fanatici e miopi», la Libera Caccia ritiene che nel testo base che il parlamento esaminerà per procedere alla riforma della legge 157/92 «esistano ancora alcune criticità non risolte»; dunque Paolo Sparvoli, il presidente nazionale (qualche giorno fa, nonostante la sconfitta al Consiglio di Stato, ha rivendicato con orgoglio il ricorso promosso contro il piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna), promette che non appena inizierà la discussione, «in maniera costruttiva e nel massimo rispetto dovuto alla salvaguardia della biodiversità», proporrà tutte quelle modifiche che renderanno il quadro normativo «più vicino e attento alle reali esigenze faunistiche e ambientali».
Sparvoli sostiene che la legge 157/92 sia nata «raffazzonata», e che ora sia «assolutamente inadatta ad affrontare una realtà faunistica, ambientale e sociale profondamente cambiata, soprattutto per l’insostenibile consistenza di alcune specie».
Una modifica è «irrimandabile», e possibile soltanto se si depura la discussione dai pregiudizi: «le truppe dell’integralismo animalista», sottolinea Sparvoli, avevano dipinto la riforma come «una tragica rivoluzione da fine del mondo», quando in realtà le anticipazioni erano «paccottiglia propagandistica sempre più miope e intollerante».
Scopri le ultime notizie di caccia e i test di ottiche, armi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.
















