Contro l’ordinanza del Tar, che ha respinto il suo ricorso sul piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna, la Libera Caccia presenterà appello al Consiglio di Stato.
Nonostante la sconfitta disposta dai giudici del Tar, sul piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna la Libera Caccia non intende arretrare: pertanto allo studio legale che ha seguito il primo round (il ricorso l’avevano firmato gli avvocati Antonella Anselmo e Pierpaolo Carbone) ha già dato mandato d’investire della questione il Consiglio di Stato. Ne dà notizia il presidente nazionale Paolo Sparvoli, che in una nota (non è la prima volta) descrive la delibera della giunta come «crudele e antiscientifica».
In attesa della decisione di secondo grado, la Libera Caccia s’appella ai cacciatori emiliani e romagnoli, invitandoli «a disertare l’attuazione del piano di sterminio del colombaccio», gestibile «in maniera più saggia e meno crudele» con la caccia «praticata in tempi idonei e al di fuori del periodo della cova e delle cure parentali».
Oltre che «un provvedimento spietato», per la Libera Caccia il piano di controllo del colombaccio è infatti «un vero e proprio attacco alla caccia e ai cacciatori che, prelevando la fauna in maniera oculata senza ricorrere a stragi legalizzate, seguono da sempre le leggi della natura».
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