Respinto ricorso Libera Caccia sul controllo del colombaccio in Emilia Romagna

Respinto ricorso Libera Caccia sul controllo del colombaccio in Emilia Romagna
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Il Tar ha respinto il ricorso della Libera Caccia sul piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna.

Il primo round lo vince la Regione: il Tar dell’Emilia Romagna (ordinanza 120/2025) ha respinto il ricorso cautelare della Libera Caccia, che gli aveva chiesto di sospendere il piano di controllo del colombaccio.

Perlomeno a prima vista le censure proposte dalla Libera Caccia, si legge nell’ordinanza, sono infondate; a favore della Regione pesa innanzitutto la gradualità della misura, evidente nel paragrafo che a seconda del contesto permette di rimodulare l’ammontare del contingente prelevabile (di base è pari a 11.000 abbattimenti l’anno, circa il 15% della media di quelli effettuati a caccia).

In parallelo, il Tar considera prioritarie le esigenze pubbliche che hanno indotto la Regione ad approvare il piano di controllo; finiscono in secondo piano quelle della Libera Caccia, che aveva contestato «la mancata valutazione della preapertura della caccia o della maggiore pressione venatoria».

È però solo il primo round di una vicenda di cui negli ultimi mesi s’è discusso a lungo: all’ordinanza cautelare seguirà (quantomeno) la sentenza di merito; poi eventualmente il ricorso (o il controricorso) al Consiglio di Stato.

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