Caccia in Lombardia, governo impugna legge

Caccia in Lombardia, governo impugna legge: facciata di palazzo chigi
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Il consiglio dei ministri ha impugnato la prima legge di revisione ordinamentale 2021 che ha modificato alcune norme sulla caccia in Lombardia.

Non solo di Green Pass (anzi: certificazione verde) e riforma della giustizia: il consiglio dei ministri di ieri ha discusso anche della legge di revisione ordinamentale 2021, che in parte ritocca la disciplina della caccia in Lombardia, e ha deciso d’impugnarla. “Talune disposizioni” si legge nel comunicato stampa di fine riunione “violano la competenza esclusiva statale in materia di armi e di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema di cui all’articolo 117 della Costituzione”.

La caccia nella prima legge di revisione ordinamentale 2021

Al momento non si sa quali siano gli articoli impugnati. Visto però il richiamo alle armi e all’articolo 117 della Costituzione, è molto probabile che riguardino la caccia (e la riguardano ben quattordici su trentasette totali). La prima legge di revisione ordinamentale 2021 ha a che fare con:

  • la durata dell’autorizzazione per le zone addestramento cani;
  • la disciplina delle autorizzazioni per gli appostamenti;
  • l’istituzione di zone di rifugio e ambientamento, in cui sono consentiti controllo faunistico e caccia di selezione e da appostamento;
  • il calendario per l’iscrizione all’Atc e la scelta della forma di caccia;
  • l’impiego di abbigliamento alta visibilità, ora solo per la caccia al cinghiale e non per la selezione;
  • le procedure di verifica degli anelli per richiami vivi;
  • la caccia di selezione sulla neve;

e soprattutto con due questioni che da anni sono al centro della discussione politica, l’annotazione sul tesserino venatorio e il controllo faunistico. La Corte costituzionale aveva già cassato la precedente formula, annotazione “dopo abbattimento e avvenuto recupero”, che dopo l’ultima modifica è diventata “o avvenuto recupero”. E di controllo faunistico si discute da anni: la legge regionale adesso in vigore autorizza il coinvolgimento di operatori abilitati e proprietari e conduttori di fondi muniti di licenza. Dopo il sostanziale via libera della Corte costituzionale e le parole del ministro dell’Agricoltura, una contestazione sarebbe quantomeno curiosa. Ma ci sarà da aspettare un po’ per capirne qualcosa in più.

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