La prima commissione del Senato sta per iniziare l’esame del ddl che contiene la modifica delle restrizioni alla caccia in prossimità dei valichi montani interessati dalle rotte migratorie.
Per quanto prioritario, quello che riforma la legge sulla caccia (s’avvicina il giorno dell’audizione delle associazioni venatorie, convocate per il tardo pomeriggio di mercoledì) non è l’unico ddl il cui esame in Senato è bene seguire: ai cacciatori, soprattutto lombardi, interessa anche il 1054-B, quello che dopo l’emendamento Bruzzone e il voto favorevole della Camera rimodula le restrizioni e riduce i divieti in prossimità dei valichi montani interessati dalle rotte migratorie.
La presidenza ha assegnato l’esame alla prima commissione permanente, quella che si occupa di Affari costituzionali (Alberto Balboni, senatore classe 1959 di Fratelli d’Italia, il presidente); il calendario prevede che l’esame, anche in questo caso in sede referente (relatore il leghista Paolo Tosato), inizi nel primo pomeriggio di oggi, in coda ai ddl sull’elezione dei sindaco nei comuni maggiori e sulle incompatibilità tra diverse cariche istituzionali in Sicilia (ore 13.10) e prima della convocazione dell’assemblea; se si andrà lunghi si potranno sfruttare, compatibilmente con il resto dei lavori del Senato, le finestre che si apriranno domani (ore 8.30 e 14) e giovedì (ore 8.30).
Per la modifica della 157/92
L’articolo che interessa i cacciatori è il 15, che modifica la legge 157/92 (articolo 21, terzo comma) trasformando il divieto nell’istituzione di Zone di protezione speciale, e circoscrivendone l’applicazione soltanto ad alcuni valichi, quelli «attraversati in misura rilevante dalle rotte di migrazione dell’avifauna e che, per la loro conformazione orografica, [si caratterizzano] per un significativo dislivello tra il punto di valico, ad almeno mille metri di quota, e i due contrafforti montuosi vicini, [e dunque comportano] un apprezzabile restringimento lungo un passaggio obbligato».
Perché la modifica entri in vigore, e dunque in attesa del decreto con cui il governo individuerà i valichi si ripristini la situazione della stagione 2023/2024 (decadrà il divieto generale in prossimità dei 475 identificati dal Tar della Lombardia e dal Consiglio di Stato), è necessario che il Senato approvi il ddl senza neppure una modifica, che renderebbe inevitabile un altro passaggio alla Camera.
È difficile che il percorso parlamentare si completi prima dell’inizio della stagione venatoria: anche se alle commissioni è consentito continuare a lavorare, è molto probabile che la pausa estiva (al momento il calendario dell’aula prevede uno stacco di un mese tra sabato 9 agosto e mercoledì 10 settembre) costringa a rinviare il voto finale.
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