Ricarica di munizioni calibro 20 con bossolo in cartone e 24 grammi di piombo 5: test

Ricarica munizioni calibro 20 con bossolo in cartone e 24 grammi di piombo 5 test
© Simone Bertini / Caccia Magazine

Caricata con polvere Nsi Sipe n e 24 grammi di piombo 5, questa ricarica di munizioni calibro 20 è buona per la lepre nella prima parte dell’autunno, per le starne e le coturnici in collina e in montagna, per i fagiani nella stagione avanzata.

munizioni calibro 20 ricaricate con bossolo in cartone
© Simone Bertini / Caccia Magazine

Negli ultimi anni gli sviluppi tecnici hanno permesso ai bossoli in cartone di raggiungere prestazioni balistiche affini a quelle della plastica: ecco dunque la ricetta di una ricarica di munizioni calibro 20 con il bossolo come una volta, che sviluppa ottime performance nella caccia alla stanziale.

Non avendo trovato un bossolo in cartone scevro di scritte, ne abbiamo selezionato uno della Nobel sport Italia alto 65 millimetri, idoneo a essere sparato anche in fucili con qualche annetto sulle spalle.

Il bossolo è color avana, la scritta «English classic» ben si accoppia alla caccia cui è destinata questa munizione. Ovviamente altre scritte di fabbrica non corrispondono a quanto abbiamo realizzato. Il fondello, alto 16 millimetri, è un tipo 3 ottonato; l’innesco è il Cheddite Cx 1000, caratterizzato dal corpo ottonato e dalla vernice protettiva copri-foro di vampa di colore nero.

Esperimenti interessanti

Dunque abbiamo caricato la nostra cartuccia con la Sipe n (lotto 2989 del 2016), una doppia base laminata in forma di piastrelle colore grigio-ardesia di circa 0,9×0,9 millimetri (spessore 0,14 millimetri), con densità gravimetrica di circa 690 grammi per litro.

Facilmente reperibile, inoltre la Sipe n si presta a una moltitudine di caricamenti diversi in vari calibri; noi l’abbiamo dosata in 1,20 grammi. Abbiamo eseguito numerose prove, tutte rigorosamente bancate, con altre due dosi di polvere: 1,15 e 1,25 grammi di Sipe n.

L’assetto che vi presentiamo è il più equilibrato: ci ha permesso di ottenere una cartuccia velocissima (circa 400 metri al secondo di V1 misurata a 2,5 metri dalla volata in canna cilindrica) a fronte di una pressione ottimale.

Gli esperimenti che eseguiamo sono molto utili: la dose di 1,25 grammi, che raggiunge 409 metri al secondo per una pressione di 790 bar, potrebbe essere impiegata con grande soddisfazione in alta montagna, col freddo intenso, quando le pressioni si abbassano anche di 80-100 bar.

Più articolato, invece, è il discorso relativo al borraggio. Abbiamo impiegato un cartoncino sopra-polvere Rvl da 4 millimetri per il calibro 20; il cartoncino è rigido e pesante e «dovrebbe facilitare in questo modo l’accensione e rendere più vivace la combustione della carica» (A. Granelli, Polveri, dosi e cartucce, Olimpia, 1993, pag. 85).

Sopra il cartoncino abbiamo posizionato un feltro vegetale Diana alto 20 millimetri, a completamento di un assetto d’antan. Anche il cartoncino Rvl da 4 millimetri è stato oggetto di attente considerazioni; lo spessore che si può ottenere con due cartoncini da 2 millimetri l’uno sovrapposti non ha fornito identici risultati, con variazioni pressorie importanti, un motivo in più per passare sempre da un Banco di prova anche quando si realizza la ricetta ottimale.

La gallery fotografica

La prova in placca

La dose di piombo, numero 5 (2,9 millimetri di diametro), è pari a 24 grammi. I pallini sono decisamente ben fatti, costanti dimensionalmente e dal punto di vista estetico; la quantità è perfetta per il calibro 20 e capace di insidiare la selvaggina stanziale con grande efficacia. La chiusura è a orlo tondo; per restare in tema, abbiamo apposto un cartoncino bianco con la numerazione del piombo. La cartuccia finita misura 61,29 millimetri di altezza, per un peso totale di 35,38 grammi (media di dieci distinte misurazioni).

Abbiamo effettuato le prove di rosata utilizzando un Beretta Silver Pigeon I calibro 20, munito di canne lunghe 710 millimetri; abbiamo sparato a 25 e a 30 metri rispettivamente con lo strozzatore *** e * (strozzatori Gemini, esterni-interni, 2 centimetri esterni). La scelta dell’accoppiata strozzatore-distanza è intenzionale, perché riflette due situazioni piuttosto usuali in ambito venatorio, specialmente quando andiamo a insidiare la stanziale.

Il comportamento in placca appare molto buono; alla minima distanza considerata la rosata è stretta e ben guarnita, come alla distanza più elevata la cartuccia resta performante e in grado di fermare la corsa o il volo di qualsiasi selvatico. La grandezza del singolo pallino fa sì che il potere lesivo sia elevato La cartuccia è assolutamente gestibile alla spalla, anche se è presumibile che non sia sparata in quantità industriali.

Si tratta, in sostanza, di un assetto da impiegare con successo su starne e coturnici in collina e in montagna, sulla lepre a inizio stagione, sui fagiani a stagione avanzata. I più audaci possono utilizzarlo anche sui forcelli in montagna.

Le immagini delle rosate

(hanno collaborato Paolo Guerrucci e Alessandro Iacolina)

La scheda tecnica

  • Bossolo: Nsi colore avana (altezza 65 mm), fondello ottonato tipo 3 (altezza 16 mm)
  • Innesco: Cheddite Cx 1000
  • Polvere: 1,20 g di Nsi Sipe n
  • Borra: cartoncino Rvl (h 4 mm), sormontato da un feltro vegetale Diana (h 20 mm)
  • Pallini: 24 g piombo numero 5 (diametro 2,9 mm) ramato
  • Chiusura: orlo tondo con cartoncino bianco numerato
  • Altezza cartuccia finita: 61,29 mm
  • Peso cartuccia finita: 35,38 g
  • Pressione: 758 bar
  • Velocità (V1) canna cilindrica: 399 m/s
  • Tempo di canna: 2.463 µs

La scheda di bancaturascheda di bancatura ricarica calibro 20 con bossolo in cartone

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