La proposta di piano faunistico-venatorio adottata dalla giunta regionale consente di scoprire quanta superficie occupano gli istituti faunistici privati in Toscana.
163.222 ettari le aziende faunistico-venatorie, 45.313 ettari le aziende agrituristico-venatorie, 411 ettari i centri per la riproduzione della fauna selvatica: il totale occupato dagli istituti faunistici privati in Toscana dunque è pari 208.946 ettari, che corrispondono al 9,9% della superficie agroforestale complessiva. È residuale lo spazio dalle aree per l’addestramento e l’allenamento dei cani e le prove cinofile (12.885 ettari, 0,6%; di questi solo 4.153 ettari con possibilità di sparo).
Lo si apprende dall’allegato (è lo stesso che contiene i numeri dei cacciatori, della caccia agli ungulati e degli appostamenti fissi) alla delibera con cui la giunta regionale ha adottato la proposta per aggiornare il piano faunistico-venatorio.
Se si considerano i dati assoluti il valore più alto si registra in provincia di Grosseto (54.614 ettari); maggiore però (13% vs 12,8%) è la percentuale che descrive la situazione della provincia di Firenze, nella quale i 40.874 ettari hanno un peso diverso sulla minor estensione della superficie agroforestale. In provincia di Lucca non ci sono aziende agrituristico-venatorie.
I dati per provincia
- Grosseto: 54.614 – 12,8%
- Siena: 44.620 – 12,4%
- Firenze: 40.874 – 13%
- Pisa: 27.221; 12,2%
- Arezzo: 18.499; 6,1%
- Massa Carrara: 7.814; 7,4%
- Livorno: 6.787; 6,5%
- Lucca: 5.131; 3,2%
- Pistoia: 2.171; 2,6%
- Prato: 1.185; 3,9%
Superficie in ettari; la percentuale indica l’incidenza sulla superficie agroforestale della provincia.
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