Presentata proposta di legge d’iniziativa popolare per l’abolizione della caccia

Presentata proposta di legge d’iniziativa popolare per l’abolizione della caccia
© Marco_Lorenzi / shutterstock

Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc, Animal Protection e Oipa hanno presentato una proposta di legge d’iniziativa popolare per l’abolizione della caccia.

Visto che col referendum è andata male, male più volte, le associazioni animaliste hanno deciso di cambiare strumento e scegliere quello che riduce le firme di nove decimi; davanti però c’è piazzato un ostacolo più ingombrante del quorum, la maggioranza parlamentare, e dunque difficilmente la proposta di legge d’iniziativa popolare che Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc, Animal protection e Oipa hanno presentato nelle scorse ore alla Corte di Cassazione riuscirà a produrre il proprio effetto, identificato nell’abolizione della caccia (peraltro semmai sarebbe più opportuno parlare di divieto) in Italia.

In parallelo la proposta intende rafforzare la tutela di lupi e orsi e aumentare le aree protette; rispunta l’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile, quello che consente ai cacciatori d’accedere ai fondi privati.

«È necessario dare un forte segnale alla politica» si legge nella nota diffusa dalle sette sigle «ricordandole che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è contraria alla caccia; faremo tutto il possibile perché finalmente la democrazia prevalga sull’arroganza dei cacciatori e dei loro politici di riferimento, disposti a svendere la vita degli animali selvatici come merce di scambio elettorale».

L’articolo 71 della Costituzione prevede che il popolo (meglio sarebbe dire «la cittadinanza») possa esercitare l’iniziativa legislativa proponendo un articolato sottoscritto da almeno 50.000 elettori; la discussione e l’iter per la modifica e l’eventuale approvazione seguono le classiche procedure politiche e istituzionali.

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