Munizioni in piombo, Face: «Riaprire consultazione pubblica»

Munizioni in piombo: sei cartucce calibro 12 su tavolo di legno
© SolidMaks / shutterstock

La Face chiede di riaprire la consultazione pubblica sulla proposta di limitare o addirittura vietare l’uso di munizioni in piombo.

Il processo di raccolta dati e di condivisione delle informazioni non è stato trasparente: pertanto la Face chiede ufficialmente alla Commissione europea di riaprire la consultazione pubblica sulla proposta di limitare o addirittura vietare l’impiego di munizioni in piombo.

Sono due i passaggi contestati. Nonostante le sollecitazioni della Face, innanzitutto la European food safety authority ha impiegato più di sette mesi per mettere a disposizione i dati su cui si basa la proposta restrittiva; in questo modo la consultazione pubblica dell’Echa si è conclusa prima che la Face potesse studiarli; e nota l’ombudsman, il garante civico cui la Face si è rivolta, «l’accesso ritardato è un accesso negato». Ma non è l’unico punto critico. Secondo l’ombudsman infatti la Commissione europea ha travalicato le proprie competenze quando ha chiesto ai membri del Nadeg di contattare le autorità nazionali per chiedere un voto positivo sulla bozza di regolamento; la Nadeg è chiamata infatti a fornire consulenza scientifica, non a influenzare il voto degli Stati.

Per Torbjörn Larsson, presidente della Face, se ne esce solo col fairplay. La Commissione europea non ha rispettato i principi di trasparenza che devono informare il suo lavoro; pertanto deve riaprire la consultazione pubblica e rendere possibile la partecipazione di tutti i soggetti interessati.

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