L’Enpa fa sapere di aver denunciato alla procura della Repubblica il piano di controllo del colombaccio in Emilia Romagna, quello contro il quale la Libera Caccia ha presentato ricorso al Tar e al Consiglio di Stato.
La Regione Emilia Romagna può fregiarsi di un record: è riuscita a inimicarsi sia i cacciatori sia gli animalisti; l’Enpa, infatti, ha denunciato alla procura della Repubblica il piano regionale di controllo del colombaccio, quello contro il quale la Libera Caccia ha presentato ricorso sia al Tar sia al Consiglio di Stato.
Per l’Enpa gli interventi previsti dal piano «provocano un forte disturbo biologico» alla specie durante la stagione riproduttiva e di nidificazione, e «condannano alla morte [i pulli] rimasti senza cure parentali»; tutto ciò è aggravato dal fatto che la Regione non ha valutato la possibilità di usare «metodi ecologici e preventivi come dissuasori acustici, visivi e meccanici, già dimostratisi efficaci».
Dunque l’Enpa ritiene il piano «antiscientifico, pericoloso e dannoso per la biodiversità», in contrasto «con la legge e con l’etica», privo di motivazioni «se non quella di soddisfare le pressioni della lobby agricola puntando a qualche facile consenso».
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