Calendario venatorio Emilia Romagna: la richiesta Fidc

Calendario venatorio dell’Emilia Romagna: germano reale in ambiente acquatico
© Pascal Halder / shutterstock

La Federcaccia chiede alla giunta d’attendere la sentenza del Tar prima di intervenire sul calendario venatorio dell’Emilia Romagna.

Se accorcerà il calendario venatorio dell’Emilia Romagna senza attendere la decisione del Tar, la giunta Bonaccini incontrerà la feroce opposizione dei cacciatori. Glielo annuncia la Federcaccia che fa sapere che il presidente regionale Paolo Pini ha scritto all’assessore Alessio Mammi invitando la giunta «a rimanere sulle sue posizioni e a non modificare il calendario a suo tempo deliberato».

Accogliendo il ricorso delle associazioni animaliste, lo scorso ottobre il Consiglio di Stato ha infatti imposto al Tar d’esprimersi di nuovo sulla data di chiusura della caccia alla migratoria (turdidi, beccaccia, acquatici); sarebbe un errore grave piegarsi «agli ingiustificati atteggiamenti di un mondo estremista» e «disattendere le legittime aspettative» dei cacciatori senza una sentenza del tribunale. La Federcaccia si dice disponibile a fornire all’assessorato e agli uffici regionali «ogni dato tecnico utile a sostenere questa posizione».

Una richiesta simile arriva dalla Lega. Anche il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli ha infatti chiesto alla giunta d’aspettare; l’auspicio è che la sentenza del Tar sia affine a quella che a inizio dicembre ha salvato il calendario venatorio della Toscana.

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