La Camera ha approvato a maggioranza il ddl montagna con l’emendamento che rimodula il divieto di caccia in prossimità dei valichi montani interessati dalle rotte migratorie.
Siamo a metà strada, ma la metà alle spalle era quella complicata: si capisce la soddisfazione del mondo venatorio dopo il voto finale della Camera (153 favorevoli, 110 contrari) sul ddl montagna, che con l’emendamento della Lega (l’ha firmato Francesco Bruzzone) interviene sulla 157/92 cambiando il perimetro delle restrizioni in prossimità dei valichi montani interessati dalle rotte migratorie.
Una volta che il Senato avrà approvato l’articolato nella stessa versione (è necessario che non cambi neppure l’intestazione d’un comma: ogni modifica richiederà infatti un ulteriore passaggio parlamentare, il quarto), al divieto generale nel raggio d’un chilometro si sostituirà l’istituzione di Zone di protezione speciale soltanto in prossimità di quelli «attraversati in misura rilevante dalle rotte di migrazione dell’avifauna e che, per la loro conformazione orografica, [si caratterizzano] per un significativo dislivello tra il punto di valico, ad almeno mille metri di quota, e i due contrafforti montuosi vicini, [e dunque comportano] un apprezzabile restringimento lungo un passaggio obbligato».
Selezionare i valichi sarà compito dei ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, che avranno a disposizione tre mesi una volta che la legge sarà entrata in vigore; nel frattempo la situazione tornerà quella della stagione 2023/2024, dunque senza il divieto imposto dal Tar in prossimità di tutti i 475 valichi della Lombardia.
Federcaccia soddisfatta
Massimo Buconi, presidente nazionale della Federcaccia, ha espresso soddisfazione per la novità legislativa, per la quale ha ringraziato Bruzzone e il ministro Calderoli, che all’emendamento ha espresso parere favorevole a nome del governo. Per Buconi si tratta di «una risposta concreta a un problema tutto italiano, nato [dalla tendenza a] interpretare gran parte delle normative [europee] sempre in chiave antivenatoria ed eccessivamente restrittiva».
Durante la discussione alla Camera contro l’emendamento s’è pronunciata di nuovo Luana Zanella, capogruppo d’Alleanza Verdi-Sinistra: con una mossa «impropria», ha detto, la maggioranza ha introdotto «una norma a favore dei cacciatori e dei produttori d’armi», declinata in un attacco «alla biodiversità e alla direttiva Uccelli»; in prossimità dei valichi montani «gli uccelli volano più bassi, sono stanchi e rallentati, diventano facili bersagli per fucili, anche quelli illegali» – come se i bracconieri s’interessassero d’una modifica legislativa.
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