Anelli per richiami vivi in Lombardia, governo non impugna legge

Anelli per richiami vivi in Lombardia: cesena (Turdus pilaris) su ramo d'albero, con bacca nel becco
© Marcin Perkowski / shutterstock

Il governo Meloni ha deciso di non impugnare l’assestamento di bilancio 2023-2025 che ha modificato la normativa sugli anelli per richiami vivi in Lombardia.

È passata quasi sotto silenzio perché l’attenzione era rivolta all’iter parlamentare del ddl con le modifiche alla legge sulla caccia, ma non va sottovalutata la decisione del governo Meloni sulla nuova normativa che regola l’impiego degli anelli per richiami vivi in Lombardia. A differenza di quanto ventilato dal Giorno che tre settimane fa raccontava dei dubbi dell’ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente, nell’ultima seduta il consiglio dei ministri ha infatti deciso di non impugnarla.

Appello degli animalisti alla Commissione europea

Pesante la reazione delle associazioni ambientaliste. Per Enpa, Lac, Lav, Leidaa, Legambiente, Lipu, Lndc, Pro Natura, Oipa e Wwf si tratta di un nuovo attacco della politica alla biodiversità, addirittura «un regalo a bracconieri e trafficanti che ogni anno alimentano il mercato illecito di questi uccelli selvatici»; è dunque quasi scontato che della questione sia investita la Commissione europea, «perché su questi temi le principali istituzioni pubbliche italiane operano solo per esaudire le richieste del mondo venatorio» definite «folli e irresponsabili».

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