Ricarica di una cartuccia calibro 12 magnum: il test

Ricarica di una cartuccia calibro 12 magnum il test
© Simone Bertini / Caccia Magazine

Con bossolo Gordon, innesco potente e 48 grammi di piombo 3, quest’assetto di ricarica d’una cartuccia calibro 12 magnum dev’essere utilizzato nelle occasioni speciali, come un’uscita di caccia alla lepre.

Le occasioni per sparare cartucce potenti sono sempre più rare, ma talvolta si verificano: ecco perché abbiamo scelto di proporre la ricetta di ricarica di una cartuccia calibro 12 magnum da dedicare alla lepre o a un selvatico di pregio, comunque particolarmente resistente. Riteniamo d’esser riusciti nell’intento di proporre una cartuccia che mantiene una potenza elevata e produce una rosata ottima anche a distanze impegnative. Per conservare le cartucce ricaricate utilizziamo la scatola in cartone della Siarm, su cui è possibile annotare i dati della ricarica.

Bossolo Gordon

Da 76 millimetri d’altezza, il bossolo è un Baschieri & Pellagri munito di Gordon system per l’attenuazione del rinculo. Molto più conosciuto all’estero che non da noi in Italia, questo sistema prevede che la base interna del bossolo sia caratterizzata da un profilo conico e da un molleggio ammortizzante progressivo che si esprime al momento dello sparo. Il comportamento mobile del bossolo consente di ridurre la pressione sviluppata e contrasta l’effetto fisiologico del rinculo.

La conicità alla base del bossolo inoltre ottimizza la combustione della polvere e la resa della munizione. È possibile percepire un leggero minor rinculo alla spalla, gradito soprattutto a chi spara molto o a chi utilizza cartucce magnum. Nel Gordon system il colore del bossolo è, in genere, uguale a quello della parte posteriore del fondello, nel nostro caso nero.

Abbiamo pensato d’appore alcune scritte (stampante Omv e inchiostro Omv di colore argento o bianco), per personalizzare ulteriormente la cartuccia: abbiamo indicato la grammatura del piombo, la numerazione e la pressione magnum raggiungibile (massimo 1.050 bar) e abbiamo deciso di raffigurare una lepre.

Il fondello, ovviamente corazzato, è un tipo 4 alto 20 millimetri. L’innesco è un 616, quello più potente della gamma Fiocchi, ma di quelli della vecchia serie, caratterizzato dal corpo acciaioso e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore bianco. Una scelta in linea con le aspettative di potenza.

Polvere e borraggio

Avevamo bisogno di spinta: la nostra scelta s’è orientata sulla polvere M92S di Baschieri & Pellagri, una nitrocellulosa modificata che si presenta sotto forma di lamelle di colore verde scuro, delle dimensioni di 1,4×1,4 mm e 0,13 mm di spessore. La densità gravimetrica risulta di 560 grammi/L.

Questo propellente ben si adatta a un buon range di condizioni climatiche differenti fra loro, tipiche per esempio della caccia alla lepre. La dose che abbiamo inserito nella cartuccia è di 2,25 grammi (lotto 2021, numero 21087). Già che eravamo in tema, anche il borraggio è di marca Baschieri & Pellagri; la borra Z2M H15 è perfettamente idonea allo scopo.

Pallini e chiusura

Utilizzare una cartuccia magnum significa ricercare una dose importante di pallini, in modo da disporre di una riserva di piombo rispetto alle cartucce standard. La nostra cartuccia non fa difetto a questa regola, pur senza esagerare: 48 grammi ci sono sembrati più che sufficienti.

Non si transige invece sulla grandezza del piombo, che abbiamo scelto del numero 3 (3,3 millimetri di diametro): nichelato, di bellissimo aspetto e molto lesivo nei confronti di un selvatico pur resistente come la lepre. È necessario che il piombo sia in grado di procurare lesioni importanti per arrestare corsa e fuga. La chiusura è l’abituale stellare a cinque pliche: dopo numerose prove condotte con chiusure a cinque e a sei petali, la differenza fra le pressioni è trascurabile. La scelta diventa quindi un vezzo estetico. L’altezza della cartuccia finita è di 63,80 millimetri, per un peso complessivo di 60,09 grammi (media di dieci distinte misurazioni).

La gallery fotografica

Il test della ricarica

Ospiti della famiglia Matteoni presso il Tav di Pisa, abbiamo testato l’assetto utilizzando un semiautomatico Benelli Comfort calibro 12/76, con canna lunga 700 millimetri. Abbiamo sparato alla distanza di 32 metri con lo strozzatore Gemini light full (**, interno-esterno, con 20 millimetri esterni) e a ben 38 metri con il Gemini Full (*). Ancora una volta preferiamo che siano i risultati visivi a determinare il commento.

Le numerose cartucce sparate hanno infatti prodotto rosate molto guarnite, con evidenti tracce di impatto dei pallini sulla lastra di acciaio, a testimonianza della forza con cui arrivano, pure a distanze impegnative. Rispetto ai 38 cui ci siamo fermati la cartuccia funziona anche a qualche metro in più senza accusare una perdita di efficacia.

La ricetta è molto facile da preparare per tutti i ricaricatori; la componentistica è facilmente rintracciabile e i risultati sono di elevato livello. Può essere benissimo una cartuccia da seconda e da terza canna, alla quale affidare le speranze di condire le pappardelle.

(hanno collaborato Paolo Guerrucci e Alessandro Iacolina)

Ricarica di una cartuccia calibro 12 magnum: la scheda tecnica

  • Bossolo: Baschieri & Pellagri 12/76, Gordon system, nero, con fondello tipo 4 (altezza 20 mm)
  • Innesco: Fiocchi 616
  • Polvere: Baschieri & Pellagri M92S
  • Dose polvere: 2,25 grammi
  • Borra: B&P Z2M H15
  • Pallini: 48 grammi di piombo numero 3 nichelato (3,3 mm di diametro)
  • Chiusura: stellare a cinque pliche
  • Altezza cartuccia finita: 63,80 mm
  • Peso cartuccia finita: 60,09 grammi
  • Pressione: 964 bar
  • Velocità (V2,5): 393 m/s
  • Tempo di canna: 2.855 μs

Scheda di bancatura

scheda di bancatura ricarica munizioni calibro 12 magnum

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