Paolo Sparvoli, presidente nazionale della Libera Caccia, commenta favorevolmente la presa di posizione della Federcaccia contro l’ipotesi di un piano di controllo del colombaccio in Toscana.
Ora è evidente che facendo opposizione al piano di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna «non eravamo né gli estremisti che ci dipingono, né dei poveri illusi», visto che nel momento in cui anche in Toscana si comincia a ventilare un’ipotesi simile altre associazioni venatorie hanno già preso una posizione netta: così, pur senza citarle esplicitamente, Paolo Sparvoli, presidente nazionale della Libera Caccia, commenta le ultime dichiarazioni della Federcaccia sull’argomento.
Resta «inspiegabile il silenzio […] delle [nostre] consorelle» per quanto accaduto in Emilia-Romagna, dove contro il piano la sola Libera Caccia ha presentato ricorso al Tar e appello al Consiglio di Stato – è andata male in entrambi i casi; ma, ammesso che «non si tratti solo di una mossa abile in vista del tesseramento» annuale, Sparvoli si dice soddisfatto dell’attenzione al tema mostrata finalmente delle altre sigle, «preziosi alleati che condividono le nostre critiche e si dichiarano pronti a dare battaglia: anche se tardiva, la [loro] presa di coscienza» è preziosa.
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