Sul Foglio Camillo Langone esalta il cane da caccia

cane da caccia: bracco italiano beve in corso d'acqua
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Il bracco italiano, ma in generale il cane da caccia, è il protagonista della Preghiera di Camillo Langone sul Foglio del 22 marzo.

È un esempio magnifico, di per sé e posto a confronto di “shitzulover, mamme di cani, cagnetti nella borsetta o nel passeggino, chihuahua, barboncini, terrier senza terra, levrieri col cappotto […] e cani inutili”: c’è il bracco, ma più in generale il cane da caccia, al centro della Preghiera di Camillo Langone sul Foglio del 22 marzo.

Era già successo che nella propria rubrica Langone s’esprimesse a favore della caccia e dei cacciatori; e anche stavolta, dopo aver preso le distanze “da Alessandro Gassmann col vezzoso bouledogue Arturo”, rilancia esprimendo il desiderio che “quel campione di bracco italiano” gli porti in dono una beccaccia.

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