Massimo Buconi, presidente nazionale Federcaccia, invita le Regioni a rispettare le nuove indicazioni sui calendari venatori, e a lavorare da subito alla stagione 2025/2026.
«Per noi la normativa è chiara, ed è chiara la volontà del legislatore»: per Massimo Buconi, che al solito chiude la settimana con un video di commento, sono strumentali le interpretazioni difformi da quella che considera l’emendamento sui calendari venatori una clausola forte di salvaguardia; pertanto la Federcaccia, l’associazione di cui è presidente nazionale, si sta muovendo con le Regioni perché rispettino le nuove indicazioni introdotte dalla maggioranza nell’articolo 18 della legge 157/92. Hanno torto, è il messaggio di Buconi, le associazioni animaliste, che continuano a inviare diffide (prima in Calabria, poi in Umbria) minacciando azioni di rivalsa contro gli uffici regionali.
Non ci si può però accontentare di chiudere serenamente la stagione in corso: per Buconi è già l’ora che gli assessorati s’attivino, e inizino a lavorare sui calendari venatori 2025/2026; peraltro la Federcaccia confida che l’interlocuzione tra il governo Meloni (Agricoltura e Ambiente i due ministeri coinvolti) e le istituzioni europee generi novità positive sul documento Key concepts per la migratoria.
È fondamentale muoversi alla svelta, chiude Buconi, e motivare bene i calendari venatori nelle parti in cui si discosteranno dal parere dell’Ispra: l’ultima modifica della legge sulla caccia rende infatti un po’ più difficile presentare i ricorsi, per i quali il termine massimo si riduce a trenta giorni dall’approvazione.
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