Stagione venatoria 2021/2022 e coronavirus, Federcaccia prende posizione

Stagione venatoria 2021-2022 e coronavirus: cacciatore con fucile in spalla
© Mountains Hunter / shutterstock

Per la stagione venatoria 2021/2022 la Federcaccia chiede una regolamentazione univoca basata su dati oggettivi. Non si può più rimanere appesi alle interpretazioni personali di qualche ufficio locale.

Qualunque sia la situazione sanitaria, la stagione venatoria 2021/2022 ha bisogno di “una regolamentazione nazionale specifica e univoca, basata su dati oggettivi”. Lo chiede la Federcaccia in una nota ufficiale rivolta alle istituzioni, su tutte il governo.

La scorsa stagione è stata segnata da continue sospensioni e riavvii e soprattutto da un approccio difforme tra regione e regione. Ora che non si può più parlare d’emergenza, non foss’altro perché d’imprevedibile è rimasto poco, servono indicazioni omogenee e la consapevolezza che all’aria aperta le occasioni di contagio sono minime. Niente, scrive Federcaccia, è più sicuro “di trascorrere le giornate in solitudine nella natura, nei boschi o in montagna. Se poi il cacciatore è anche vaccinato [l’ipotesi]” di eventuali restrizioni neppure si dovrebbe formulare.

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