Controllo faunistico nei Parchi e caccia in deroga, la sentenza della Consulta

Controllo faunistico nei Parchi e caccia in deroga: due cinghiali mangiano nella foresta
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La Corte costituzionale ha lasciato in vigore la legge toscana che disciplina il controllo faunistico nei Parchi e il carniere per la caccia in deroga.

È buona la legge toscana che disciplina il controllo faunistico nei Parchi e il carniere per la caccia in deroga. Lo ha stabilito la Corte costituzionale respingendo il ricorso del governo (Conte II: la delibera risale allo scorso settembre) contro gli articoli 24 e 30 della legge 61/2020. Le motivazioni della sentenza sono state pubblicate negli scorsi giorni.

Sul controllo faunistico la Regione si è mossa in armonia con la Costituzione e la legge sui Parchi; l’articolo 24 della 61/2020, che consente l’intervento sostitutivo in caso d’inadempienza del gestore, non si discosta infatti dalle loro finalità, ossia “conservazione e valorizzazione dell’ambiente e integrazione dinamica con le attività antropiche”. La legge sui Parchi consente infatti i prelievi “per ricomporre gli squilibri ecologici”, non riducibili “alle sole esigenze di conservazione faunistica”. E se l’ente gestore non si attiva adeguatamente la Regione ha il diritto d’intervenire, coinvolgendo le figure previste dalla legge – e dunque non solo le guardie, ma anche i cacciatori abilitati e i proprietari e i conduttori dei fondi.

È inoltre giusto non calcolare gli abbattimenti in deroga nel carniere previsto per la caccia programmata. Se così non fosse, “i cacciatori sarebbero disincentivati [ad abbattere le specie in deroga] in favore di altre più appetibili”.

Chissà se, come per i soggetti da coinvolgere nelle operazioni di controllo, la sentenza della Consulta su una legge toscana sarà un incentivo per le altre Regioni. Ne è convinta Stefania Saccardi, assessore all’Agricoltura, che confida nei possibili «risvolti nazionali». La Toscana può porsi «come Regione capofila nel cercare di risolvere le criticità legate alla fauna e al suo impatto sull’agricoltura e sull’ambiente».

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