Riduzione del numero di cinghiali in Piemonte: le misure

Riduzione del numero di cinghiali in Piemonte: scrofa con piccoli
© Roman Bjuty / shutterstock

C’è da contenere la diffusione della peste suina africana: il presidente della giunta Alberto Cirio ha firmato una delibera finalizzata alla riduzione del numero di cinghiali in Piemonte.

Le operazioni che porteranno alla riduzione del numero di cinghiali in Piemonte devono essere attuate immediatamente e con la massima intensità possibile. Lo prevede la delibera firmata dal presidente della giunta Alberto Cirio che intende così contenere la diffusione della peste suina africana nel territorio.

Sono molte le novità per i cacciatori, che da ora al 30 giugno potranno essere coinvolti anche nelle azioni di depopolamento. La caccia di selezione al cinghiale potrà inoltre essere praticata anche di notte, “previo utilizzo di mezzi per la visione notturna che facilitino [il riconoscimento] degli individui” e in pianura soltanto da altana (altezza minima due metri e mezzo, 50 metri la distanza minima dalle aree protette); si può peraltro chiedere d’esercitare la caccia di selezione anche negli Atc o nei comprensori alpini in cui non si è iscritti. Consentito anche il foraggiamento.

Tutte le carcasse dovranno essere testate per rilevare la presenza del virus della peste suina africana; in caso di esito negativo, la carne potrà essere destinate al consumo umano. Queste misure riguardano solo la zona di sorveglianza attiva, 10 chilometri all’esterno della zona infetta nella quale invece l’abbattimento è consentito soltanto al personale autorizzato e soltanto dopo la cattura con gabbie o recinti.

Obiettivo eradicazione della peste suina africana

Per ridurre in modo rapido e significativo la presenza dei cinghiali, scrive Cirio, “i prelievi devono portare alla rimozione di gran parte della popolazione effettiva”; considerato quanto sia difficile ottenere una stima efficace, “si rende dunque necessaria la profusione del massimo sforzo di prelievo ottenibile”.

L’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi sottolinea che al momento non si sono rilevati casi di positività all’esterno della zona infetta; in Piemonte sono 38 i cinghiali positivi su 293 testati, 66 su 420 tra Piemonte e Liguria. «L’azione di depopolamento» specifica il vicepresidente Fabio Carosso «coinvolgerà anche il territorio sotto la tutela degli enti parco».

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