Ricarica in calibro 12 per la starna e la beccaccia

Ricarica in calibro 12

Un assetto di ricarica in calibro 12 da dedicare alla caccia con il cane da ferma, che mira alla beccaccia quanto alla starna.

Certamente da dedicare alla caccia con il cane da ferma, questa ricarica mira alla beccaccia quanto alla starna. E attore principale sarà senz’ombra di dubbio il fedele ausiliare. L’ottimale apertura dei 36 grammi di pallini aiuterà il conduttore in un più agevole piazzamento della fucilata nel folto del bosco. Il piombo del 7 sarà in grado raggiungere anche la brigata di starne, scaltre pedinatrici, sul tiro più lungo. Nell’una come nell’altra ipotesi, la cartuccia sarà l’anello di congiunzione, sintesi di una memorabile riuscita dell’azione di caccia.

Ricarica in calibro 12 con la polvere Mb

Ai vertici della categoria sin dalle sue origini, la polvere MB, elaborata dall’ingegner Ulisse Manfredi nel 1929, ha da sempre fatto ben parlare di sé. Dai tempi del tiro al piccione, come sui campi di caccia, ha saputo distinguersi per le sue eccelse doti balistiche. L’insensibilità all’umidità e la spiccata adattabilità a ogni condizione ambientale sono i suoi più grandi punti di forza. In principio concepita quale nitrocellulosa pura gelatinizzata, direttamente derivata dalla nitrazione del fiocco di cotone, è oggi modificata dalla sua primigenia composizione chimica. Si vede così arricchita da una percentuale di nitroglicerina prossima al 10%, trasformandosi in una nitrocellulosa laminata modificata.

Duplice veste per il nuovo propellente

La vecchia polvere dedicata a Maria Baschieri, che fu moglie del suo ideatore, è tramandata negli odierni scaffali delle armerie in una duplice veste, differente nella colorazione (utile all’identificazione) e per grado di progressività. La MBx32 di livello combustivo semi-vivace (lamelle unicolore bruno) e la ben più progressiva MBx36 (lamelle bicolore bruno-verde). I due propellenti condividono le medesime caratteristiche fisico-chimiche presentandosi in lamelle quadre di dimensioni di 1,4 mm per lato con spessore di 0,11 mm. La nitrocellulosa, componente principale all’85%, è arricchita da una percentuale di nitroglicerina del 10%, mentre gli stabilizzanti, la graffite e l’umidità residua ne completano la composizione per la restante frazione del 5%. La densità gravimetrica dichiarata dal produttore è pari a 530 g/l. La polvere MBx32 ha un tenore combustivo prossimo, se non identico, a quello della simile F2x32, risultando appena più lenta della polvere ALx32 e più vivace rispetto la F2x36. Il modello MBx36 utilizzato nella cartuccia messa a punto risulta essere molto più lento. Esso si pone come livello di progressività nel mezzo tra la più vivace F2x36 e la più lenta MG2, recente creazione della ditta bolognese.

La dose di MBx36

La polvere MBx36 è un propellente classificabile come progressivo o semi-progressivo, capace di spingere nel calibro 12/70, in associazione a inneschi di medio-alto impulso d’accensione fino a 38 grammi di pallini senza eccedere nelle pressioni d’esercizio (il dosaggio indicato dalla casa produttrice è di 1,87 g di MBx36 per 36-38 g di piombo). Propellente molto elastico, è caricato nella cartuccia oggetto della prova in dose di 1,95 g che, in associazione alle caratteristiche della chiusura e del borraggio, di cui a breve si dirà, riesce a spingere 36 g di pallini del 7 entro la pressione di 690 bar, come da riscontro in canna manometrica.

Il piombo in questa ricarica in calibro 12

La dose di pallini del 7 pari al peso di 36 grammi sembra più che opportuna a servire selvatici della mole della beccaccia e della starna o poco più, trasformandosi anche in una munizione di prima canna per il fagiano. Il diametro delle sfere è pari a 2,5 mm e la carica di 36 grammi riesce così a contenere un numero di 396 unità. I pallini Aquila provenienti dall’imballo da 5 kg destinato alla minuta vendita si presentano lucidi e ben calibrati.

Bossolo Fiocchi tipo 5

Maestosa, dalle forme accattivanti, la cartuccia è assemblata in un bossolo Fiocchi del tipo 5. La corazza di ben 27 mm costituisce la massima altezza disponibile per un fondello che si dimostra all’uso robusto, così come appare. Il colore blu acceso del tubo crea un piacevole contrasto con il generoso fondello ottonato con impressa la sigla “Super Fiocchi” a identificare quel modello di bossolo. Alto 70 mm, non è svasato all’apice, prestandosi a una corretta chiusura a orlo tondo su dischetto frangibile Gualandi. La cartuccia è finita alla lunghezza complessiva di 64 mm esatti.

Innesco CX2000

Un insolito connubio quello che vede l’apparecchio d’innesco Cheddite CX2000 in associazione al bossolo Fiocchi. Si è trattato di una scelta d’opportunità. Il più tenace tubo in plastica del bossolo della casa di Lecco si lascia preferire nelle chiusure a orlo tondo. Per quanto riguarda l’innesco, il CX2000 della ditta Livornese appare maggiormente costante e d’impulso più generoso rispetto al suo omologo concorrente DFS616 di recente produzione uniformata. La ricarica domestica delle munizioni da caccia permette di percorrere queste strade desuete nello sforzo di perseguire ragguardevoli riscontri durante la pratica venatoria.

Ricarica in calibro 12 con borra feltro Diana

Le esigenze del tiro alla regina del bosco, come per gli altri selvatici che si prestano a essere insidiati con il cane da ferma, impone una pronta distribuzione dei pallini sulla preda. Concorre a ciò l’adozione di un tradizionale feltro a marchio Diana, alto 15 mm, caricato in associazione alla coppetta biorientabile sopra polvere Gualandi. Con il suo spessore di 6,5 mm, quest’ultima fa raggiungere all’intero gruppo borraggio un’altezza di circa 21 mm, di poco variabile in base agli scarti sulla lunghezza delle borre (la tolleranza è di +/- 1 mm).

Il fascino dell’orlo tondo

Davvero pregevole alla vista la rifinitura offerta dalla bobina di chiusura a marchio Gaep con profilo adatto all’orlatura tonda su bossolo con tubo in plastica. Tale tipologia di chiusura permette, in associazione al dischetto a frattura Gualandi, di ispezionare la dimensione dei pallini raccolti nella munizione, offrendo, in ogni occasione, un pronto riscontro visivo utile a individuare la tipologia di caricamento effettuato. Sicuramente l’associazione di detta chiusura tradizionale alla borra feltro Diana riesce a esprimere, già alle brevissime distanze, una più che lodevole apertura del piombo sul selvatico. I 70 cm di diametro della placca, posta alla distanza di 15 metri dalla volata, risultano coperti dal piombo in ogni sua parte, come conviene per un caricamento da destinare alla regina del bosco. Sulla scorta di tale riscontro, la cartuccia caricata con la mitica polvere MB non farà rimpiangere il rendimento di una consueta dispersante. Senza tralasciare il fascino di camerare nella propria arma una munizione rifinita come tradizione vuole, godendosi, nel mentre, i colori e gli odori del bosco autunnale.

Prova di rosata

Distanza di tiro: 15 metri. Fucile: Beretta Urika. Strozzatura: ***** Cyl. Foratura canna: 18,6 mm. Lunghezza canna: 66 cm. Temperatura esterna: 12°C.

Ricarica in calibro 12La rosata si presenta ampia già alla breve distanza, evidenziando qualche distribuzione a grappolo dei pallini sulla placca, fenomeno molto ricorrente addebitabile all’utilizzo della borra feltro. La velocità rilevata al cronografo Prochrono è risultata di 391 m/s, in linea con quella ottenuta al riscontro in canna manometrica di 397 m/sec.