Remington Hog Hammer, la prova

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Con un caricamento a base Barnes, Remington Hog Hammer è una proposta senza piombo specifica per la caccia al cinghiale. In selezione o controllo. Ma da non sottovalutare anche per il più classico impiego in braccata.

Tra le proposte più recenti per la caccia “responsabile” con la carabina spicca la famiglia Remington Hog Hammer, destinata espressamente alla caccia al cinghiale: hog è il termine in slang americano per identificare i suidi e, estensivamente, il cinghiale; un termine usato in alternativa a wild boar, certamente più appropriato, ma di derivazione inglese. Hog hammer è quindi il martello per il cinghiale, un caricamento sviluppato per un trasferimento di energia istantaneo su un selvatico coriaceo, aggressivo, ottimo incassatore – come si sarebbe detto un tempo. Questa cartuccia fa riferimento a un contesto culturale in cui la caccia in battuta è praticata in maniera molto limitata e che, pertanto, potrà far storcere il naso a più di un estimatore delle cacce collettive dove prevalgono tiri rapidi e – ahimè – spesso poco precisi. Andando quindi ad alimentare quel pregiudizio nei confronti del munizionamento monolitico che si fatica a scardinare in Italia.

Sull’ogiva

La cartuccia Remington Hog Hammer si affida a componentistica Barnes. Per la palla, scelta coerente in considerazione della qualità dei proiettili del produttore americano, così come per il bossolo, un’opzione niente affatto scontata ma che fornisce un’indicazione precisa sul segmento di mercato che Remington ha deciso di aggredire. Si tratta di scelte favorite dall’appartenenza di entrambi i marchi al Freedom Group, che in portafoglio vanta anche Marlin, Bushmaster e altri otto nomi ben conosciuti sul mercato delle armi e degli accessori.

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La palla adottata è la monolitica in rame puro Tsx introdotta dall’azienda dello Utah addirittura nel 2003. Un’era geologica fa, se pensiamo agli sviluppi che le ogive atossiche hanno subito nell’ultimo ventennio. Innovativa al momento del suo lancio, la palla Tsx è una pietra miliare nel segmento ed esiste in una moltitudine di calibri per un totale di 65 varianti. In calibro .30” è disponibile in sei pesi differenti: 130, 150, 165, 168, 180 e 200 grani, così da adeguarsi sostanzialmente a ogni impiego venatorio e accontentare qualsiasi cacciatore. Esistono infine le varianti da 110 grani con profilo FB (flatbase) e da 150 FN FB (flatbase e flatnose, idonea all’impiego in armi con caricamento a leva e serbatoio a tubo).

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Nel costruire la cartuccia Remington Hog Hammer, il produttore ha optato per la palla da 168 grani, di soli 3 grani più pesante di un altro allestimento tutto sommato simile. Ciò che varia, tra i due, è la lunghezza (0,26 millimetri in favore della palla più pesante), il coefficiente balistico (Bc pari a .398 per il proiettile da 165 grani, .404 per quello di massa superiore) e la presenza di un anello di scarico in più sulla versione più leggera. Nel suo sito Barnes consiglia le stessi dosi per entrambe le palle e ci si attende una velocità alla volata sostanzialmente sovrapponibile tra le due opzioni: le uniche differenze teoriche riguardano la traiettoria del proiettile: che sarà più tesa con la palla più leggera ma che, ancora a 300 metri, non differirà nel punto d’impatto per più di pochi millimetri.

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La Tsx è un’ogiva che massimizza il trasferimento dell’energia sul selvatico mediante l’espansione di quattro petali lungo linee di apertura programmata. La sua struttura prevede un foro apicale, iniziatore del fenomeno espansivo, che successivamente Barnes ha occultato dietro al puntalino polimerico del modello Ttsx, dove la prima lettera indica proprio la presenza del tip e una cavità dal disegno migliorato per adattarsi alla presenza del componente polimerico. In questo caso risulta migliorato il coefficiente balistico che, a 300 metri, garantisce un guadagno di 2 centimetri sulla traiettoria. Per il resto l’ogiva presenta un profilo rastremato BT (boat tail) e due anelli di scarico per il centraggio e lo smaltimento delle pressioni. È garantita una ritenzione di massa prossima al 100% e una penetrazione profonda.

Tra le caratteristiche del caricamento è la scelta di un propellente che minimizza la vampa per evitare l’abbagliamento in condizioni di tiro crepuscolari.
Questo allestimento è attualmente disponibile nei calibri .223 Remington con palla da 62 grani, 6,5 Creedmoor (120), .270 Winchester (130), .300 AAC Blk (130), .30-30 Winchester (150), .308 Winchester (168), .450 Bushmaster (250) e .45-70 Government (300) oltre che nel .30-06 Springfield utilizzato nel test.

In poligono con La remington Hog Hammer

Ho provato la Remington Hog Hammer come consuetudine alla distanza di 100 metri. Due sono risultate le caratteristiche preminenti: anzitutto la precisione, che ben dimostra la rosata pubblicata a corredo del test. In secondo luogo un rinculo moderato, specie considerando il calibro utilizzato. Queste doti ne fanno un’ottima scelta per il tiro in selezione o controllo. Non mi sento comunque di escluderne l’impiego in braccata, dove in più occasioni ho riscontrato la perfetta adeguatezza del munizionamento senza piombo anche a distanze ridotte. La differenza, come sempre, la fa il piazzamento del colpo. E, in questo caso, il credito che la palla Tsx si è guadagnata sul campo.

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SCHEDA TECNICA
Produttore: Remington
Modello: Hog Hammer
Calibro: .30-06 Springfield
Palla: Barnes TSX BT monolitica in rame
Peso palla: 168 grani
V0: 832 m/s
E0: 3.771 Joule
V100: 765 m/s
E100: 3.185 Joule
V200: 701 m/s
E200: 2.674 Joule
V300: 640 m/s
E300: 2.229 Joule
Prezzo indicativo: 59,90 euro (confezioni da 20 cartucce)
Distributore: Paganini

I DATI RILEVATI
V0 rilevata: 836 m/s
Deviazione standard: 5,8
E0 effettiva: 3.731 J
Polvere: 49,1 grani
Palla: 168 grani
Bossolo innescato: 203,4 grani
Oal: 82,9 mm
Rosata: 6 mm

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