Quanti calendari venatori regionali sono cambiati in tribunale?

Quanti calendari venatori regionali sono cambiati in tribunale: beccaccia tra le foglie autunnali
© Greens and Blues / shutterstock

Al netto della preapertura, fino a oggi i Tar hanno accolto i ricorsi contro sette calendari venatori regionali.

L’auspicio è che sia l’ultima stagione, e che dalla prossima le recenti modifiche alla legge sulla caccia rendano i calendari venatori regionali meno vulnerabili ai ricorsi. Ma, al netto di quanto accaduto alla preapertura della quale c’è già stato modo di discutere, per quest’anno già in sette regioni i Tar sono intervenuti sull’impianto uscito dagli uffici delle giunte.

Il caso più noto riguarda l’Emilia Romagna, ove s’attende la sentenza (il Consiglio di Stato ha deciso che dovrà arrivare nel corso della prima udienza utile, comunque entro la fine dell’anno solare) sulle date di chiusura della caccia alla migratoria. Per i cacciatori emiliani e romagnoli è una stagione tormentata: il Tar ha infatti posticipato l’apertura al 1° ottobre (e la giunta ha in parte recuperato le giornate perse rinviando la chiusura della caccia a lepre, fagiano, starna e pernice rossa).

L’apertura posticipata d’imperio al 1° ottobre ha colpito anche i cacciatori siciliani (a merlo, gazza e ghiandaia), molisani (a tortora, quaglia, fagiano, lepre e volpe) e campani (sedici specie; ma la decisione arrivò a fine settembre: ne derivò soltanto qualche giorno di sospensione).

Attenzione alle date di chiusura della caccia

Ma ormai si guarda avanti, e più che all’apertura si pensa alle date di chiusura della stagione. Anche qua è coinvolta la Campania, ove il Tar ha anticipato al 10 gennaio la chiusura della caccia a cesena e tordo sassello, stessa data fissata dal Tar della Sardegna per turdidi e uccelli acquatici e dal Tar delle Marche per turdidi e beccaccia.

In Veneto invece il Tar è intervenuto sulle giornate aggiuntive per la caccia alla migratoria nei mesi d’ottobre e di novembre, ridotte da due a una alla settimana

Ovviamente si tratta di un’istantanea: auspicando che nessun’altra regione s’aggiunga all’elenco, i cacciatori s’augurano che ove presentati gli appelli al Consiglio di Stato ammorbidiscano o ribaltino le decisioni di primo grado.

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