Sergio Costa (Movimento 5 Stelle) critica la posizione della Lega sulla riforma della legge sulla caccia incardinata in commissione Agricoltura alla Camera.
È uno scambio sufficiente a farci capire quanto sarà delicata la ripresa dei lavori parlamentari, e quanto agguerrito l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle: criticando Matteo Salvini, che aveva condiviso un post (banalotto) in occasione della giornata mondiale del cane, Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente nei due governi Conte e primo firmatario di una proposta restrittivissima, ribadisce quale sia la posizione del suo partito (nel programma per le elezioni europee si puntava a un divieto generalizzato) sulla riforma della legge sulla caccia promossa dal leghista Francesco Bruzzone.
In commissione Agricoltura, si legge nella nota, la Lega «vuole a tutti i costi [far approvare] una legge che consente di uccidere impunemente gli animali, usarli come esche vive – quindi torturandoli – utilizzare anche i visori notturni», il cui impiego in realtà uno dei pochi emendamenti al decreto agricoltura ha già liberalizzato, quantomeno per la caccia di selezione al cinghiale.
Secondo Costa «o per la Lega [è necessario tutelare] gli animali solo se sono domestici e hanno quattro zampe, o Bruzzone ritirerà la sua proposta di legge giustamente definita Sparatutto».
Non è il modo migliore per avvicinarsi all’apertura della stagione di caccia; e le prime sentenze dei Tar sui calendari venatori suggeriscono che l’autunno dei cacciatori sarà critico su più livelli.
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