Il divieto di caccia nel programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee

Il divieto di caccia nel programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee
© Marco Iacobucci Epp / shutterstock

Nel programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee 2024 il divieto di caccia è considerato uno degli obiettivi di lungo periodo.

Come nelle politiche 2022, la coppia si ricompone: anche se non immediatamente come lasciato intendere da Verdi-Sinistra, tra gli obiettivi a lungo termine del Movimento 5 Stelle continua a esserci il divieto generalizzato di caccia; lo si legge chiaramente a pagina 86 del programma per le elezioni europee diffuso pochi giorni fa. Il primo step è «il monitoraggio e la verifica» del rispetto delle direttive Habitat e Uccelli.

Considerato quanto sia complicato imporre un divieto generale, in prima battuta il Movimento 5 Stelle s’accontenta di concentrarsi sui trofei, vietandone sia la caccia «nella sua totalità» sia l’importazione in Europa (il parlamento italiano sta discutendo una proposta analoga). «L’uccisione di migliaia di animali selvatici, comprese le specie in via di estinzione o minacciate, non solo è considerata una pratica crudele e brutale e un passatempo coloniale» si legge nel programma «ma è anche in palese contrasto con le finalità promosse dalla Commissione europea per la tutela della biodiversità e del benessere degli animali».

Il Movimento 5 Stelle propone infine di aumentare il numero dei centri di recupero della fauna selvatica e, in controtendenza con le indicazioni più recenti, estendere la protezione di specie «nuovamente in pericolo» quali orsi e lupi, con i quali ritiene che si debba semmai favorire la convivenza.

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