Weimaraner sotto la lente: intervista a Dario Raimondi Cominesi

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Weimaraner sotto la lente in questa intervista a Dario Raimondi Cominesi, ex presidente del Weimaraner club Italia e notissimo allevatore di bracchi tedeschi dal vestito colore dell’argento con l’affisso Royal Weim.

Il weimaraner e la sua evoluzione. Da appassionato cinofilo di razze da ferma continentali e assiduo frequentatore di prove Enci mi ponevo molte domande sull’evoluzione dei bracchi tedeschi dal vestito colore dell’argento. Ho cercato, quindi, di trovare risposte con uno dei massimi conoscitori di questa razza, Dario Raimondi Cominesi, allevatore della razza conosciuto in tutto il mondo (allevamento Royal Weim) ed ex presidente del Weimaraner club Italia.

Ausiliare collegato

«La storia del weimaraner – precisa Raimondi – ha grande importanza perché si tratta di una razza rimasta quasi del tutto integra nei secoli. Questo cane ha conservato specifiche caratteristiche che lo differenziano grandemente dagli altri bracchi tedeschi.

«La selezione molto accurata e il suo collegamento genetico al Leithund grigio hanno fissato specifiche caratteristiche che si esplicitano nel suo modo di cacciare tranquillo, nella sua grande capacità di seguire una traccia senza abbaio e di trovare il selvatico, e nel suo grande equilibrio mentale.

«Molto sensibile e facile da addestrare, la selezione ne ha fatto un ottimo compagno di caccia, sempre ben collegato con il conduttore, nonché un affettuoso compagno di vita in grado di inserirsi perfettamente nel nucleo familiare in quanto bisognoso del contatto col padrone».

Diverso dagli altri bracchi tedeschi

Più ci addentriamo nel discorso più Raimondi con le sue precisazioni risponde automaticamente a molte delle mie domande. Da appassionato di prove cinofile e da proprietario di kurzhaar ho sempre messo a confronto i due bracchi, simili per morfologia eppure enormemente diversi nel lavoro. Un kurzhaar in prova è potente, a tratti aggressivo verso il terreno, veloce ed efficace nella ferma e capace di grandi aperture nella cerca.

Quando si osserva un weimaraner impegnato sul terreno, ne si ammira, invece, il solido collegamento con il conduttore, la morbidezza del movimento, l’accuratezza quasi minuziosa nel trovare l’animale. Pur essendo molto indipendente nella cerca tende a stare vicino al conduttore e la presa di punto è più morbida rispetto a quella del kurzhaar.

«Discendere da un segugio fa del weimaraner un cane polivalente – prosegue Raimondi – eccezionale sulla traccia di sangue ma anche accurato sulla piuma e sulla lepre. Il suo lavoro non si ferma solo alla ricerca dell’animale, è efficace anche nella caccia agli anatidi e fortissimo nel riporto».

Weimaraner: un eccellente cane da caccia

«Il weimaraner è decisamente un eccellente cane da caccia – afferma con convinzione Raimondi. È molto adattabile a tipi di terreni differenti poiché proprio i tedeschi lo hanno selezionato affinché fosse utilizzabile in campo aperto, in palude e, preferibilmente, nel bosco. E non dimentichiamo che è stato selezionato principalmente per la selvaggina tedesca d’elezione, gli ungulati. Nella foresta deve quindi essere sempre visibile al conduttore, specialmente se segue un animale ferito.

«Il suo temperamento è forte ma equilibrato, il galoppo è poderoso ma la sua morfologia fa sì che la testa non sia alta come nel kurzhaar, ma tendente al basso, proprio per meglio avvertire la pista dell’ungulato. Rimane un cane adattissimo per le prove tedesche, che prevedono la pista, il riporto, l’obbedienza, la guardia al carniere. È un grande ausiliare a caccia e per la sua complicità con il conduttore è perfetto anche per le prove Sant’Uberto».

Bello e fiero

Dario Raimondi, che descrive il weimaraner con profonda conoscenza e passione, prosegue poi parlando delle doti caratteriali di questo bracco, che ne fanno, oltre che un impagabile compagno di caccia, un vero e proprio compagno di vita. È, infatti, un cane che ama stare sempre col padrone, in casa e fuori.

Per chi ama frequentare le expo è il cane ideale, bello e fiero, allevarlo però richiede impegno e passione. La fattrice, infatti, ha bisogno di molte attenzioni e i cuccioli devono essere seguiti al meglio per diventare soggetti che esprimano tutte le qualità di razza.

La versione integrale dell’articolo è stata pubblicata sul mensile Caccia Magazine numero 3 2021. Non perdere le ultime news sul mondo venatorio e segui anche la nostra pagina Facebook.