Cambierà il regolamento per la caccia al cinghiale in Emilia Romagna

Cambierà il regolamento per la caccia al cinghiale in Emilia Romagna
© Budimir Jevtic / shutterstock

La commissione Politiche economiche ha analizzato l’impianto del nuovo regolamento per la caccia al cinghiale in Emilia Romagna.

Sparirà il limite massimo di prelievo, s’abbasserà il numero minimo sia di cacciatori e di cani nella braccata sia di iscritti alla squadra, da quaranta a trenta: nel comunicato diffuso dopo che la commissione Politiche economiche ha analizzato l’impianto del nuovo regolamento per la caccia al cinghiale in Emilia Romagna, si legge inoltre che «le armi [saranno adeguate] al contesto mutato e alle regole internazionali». Dal testo inoltre sparirà la disciplina del trattamento delle carni: l’assessorato alla Salute preparerà specifiche linee guida, in accordo con la normativa comunitaria.

Il regolamento attualmente in vigore risale al 2008; per l’assessore regionale Alessio Mammi c’è dunque bisogno di un aggiornamento che tenga conto di una situazione profondamente diversa; l’obiettivo è rendere più efficace il prelievo (non si può sottovalutare la diffusione della peste suina africana) e garantire l’equilibrio tra la presenza degli ungulati e le attività antropiche.

Per Massimo Bulbi (Partito democratico) la modifica del regolamento «permetterà inoltre di superare interpretazioni errate che in alcuni territori, come [nella provincia di] Forlì-Cesena, stanno causando problemi».

Dall’opposizione la Lega, che sollecita un confronto approfondito prima del passaggio in giunta, sottolinea la necessità di migliorare l’esecuzione dei piani di controllo degli ungulati; per Stefano Bargi sarebbe inoltre necessario «semplificare l’accesso ai corsi, così da aumentare il numero dei cacciatori sempre più in diminuzione».

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