Caccia allo stambecco, mozione della Lega Valle d’Aosta

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La Lega Valle d’Aosta chiede alla giunta regionale di «mettere in atto ogni azione utile» per rendere possibile la caccia allo stambecco.

Non inserendolo né tra le specie cacciabili né tra quelle particolarmente protette, la legge 157/92 prevede un’ammenda e l’arresto da tre mesi a un anno per chi abbatte, cattura o detiene esemplari di stambecco: per rendere possibile la caccia la giunta regionale della Valle d’Aosta, se eventualmente impegnata dalla mozione che il consiglio discuterà nella prossima seduta (mercoledì 8 e giovedì 9 maggio, è il quarantesimo punto all’ordine del giorno), dovrà dunque avviare un confronto col governo Meloni e le forze parlamentari.

Per la Lega Valle d’Aosta, che la mozione l’ha presentata (primo firmatario Christian Ganis), potrebbe essere giunto il momento di ridurre i divieti: da un recente studio dell’Uncza emerge infatti che la specie è ampiamente diffusa sull’arco alpino ove si trovano più di 50.000 esemplari, 15.000 dei quali sul versante italiano. Peraltro l’allegato V della direttiva Habitat inserisce lo stambecco tra le specie di interesse comunitario il prelievo e lo sfruttamento delle quali potrebbero essere oggetto di misure di gestione; e nella mozione si legge che nel 2004 l’Infs, ora Ispra, su richiesta dell’Uncza aveva espresso un parere non contrario.

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