Browning A-bolt 3+ .308 Winchester: il test a caccia

Browning A-bolt 3+ calibro .308 Winchester il test a caccia
© Matteo Galuzzi

Caratterizzata da un clima tipicamente autunnale, una giornata di caccia di fine settembre rappresenta un’occasione perfetta per mettere alla prova l’ultimo aggiornamento della bolt action entry level di Browning, la A-bolt 3+ calibro .308 Winchester arricchita con nuove opzioni di personalizzazione per aumentarne il comfort.

Nella scorsa stagione, dopo averla provata in poligono (vi ricordate il test?) ho provato la carabina Browning A-bolt 3+ calibro .308 Winchester in un’uscita di caccia di selezione a un maschio di capriolo. In genere, questa forma di caccia corrisponde a giornate soleggiate caratterizzate da un clima decisamente estivo, nelle quali i problemi sono generalmente rappresentati dalle temperature elevate e al sole cocente; non sempre però così. Quando si caccia il capriolo negli ultimi giorni della stagione, vale a dire nella seconda metà del mese di settembre, la situazione può cambiare repentinamente; e quella che si prospettava come una piacevole mattinata in collina può mutare in pochi attimi in un’impegnativa caccia autunnale.

La prima metà della stagione è quella destinata ai maschi giovani; si rimanda al periodo tra la metà di agosto e la fine di settembre la caccia ai maschi adulti, che in questo modo hanno la possibilità di prendere parte attivamente alla stagione riproduttiva, tramandando i migliori caratteri genetici alla prole. Un po’ per l’estate caratterizzata da temperature torride, un po’ per mancanza di tempo, quest’anno le mie uscite alla ricerca del mio capriolo di classe due sono state poche e, soprattutto, tutte infruttuose. In una calda mattinata di fine agosto, dopo aver osservato per quasi un’ora due giovani maschi impegnati in un duello, si è materializzata, quasi dal nulla, la mia prima occasione reale della stagione. Un maschio adulto, uscito dal bosco all’inseguimento di una femmina intenta a pascolare, si ferma per qualche istante davanti a me, a cartolina, a un centinaio di metri.

Il trofeo è incredibile e svetta di parecchi centimetri sopra all’altezza delle orecchie; non serve certo lo spektive per identificare l’animale. Sono un po’ incerto sul da farsi: quello sarebbe un animale da lasciare andare, probabilmente nel pieno della sua maturità, ancora capace di trasmettere la sua genetica alle prossime generazioni. Lo inquadro nel cannocchiale senza togliere la sicura, ancora indeciso e combattuto tra la volontà di fare la cosa giusta e la tentazione di mettere a segno un tiro che sembra tanto semplice quanto irreale. Mentre rifletto, a togliermi dall’impasse ci pensa lui, il capriolo, che spaventato da qualcosa alla sua destra scatta all’improvviso e sparisce nel fitto del bosco. Forse è meglio così, la stagione è ancora lunga.

Con un’arma nuova

in primo piano la carabina browning a-bolt 3+ che marco caimi porta sullo zaino per la caccia a un maschio di capriolo
© Matteo Galuzzi

A quasi un mese di distanza, alla fine di settembre, la mia fascetta è però ancora nello zaino e del maschio adulto di capriolo ancora non c’è traccia. L’unica cosa positiva, però, è che nel frattempo l’amico Adrien Koutny di Browning, grazie alla preziosa collaborazione del distributore italiano Bwmi di Collebeato (Bs), è riuscito a farmi recapitare in anteprima un’esemplare della nuovissima bolt-action A-bolt 3+.

Si tratta dell’ultima versione della carabina da caccia entry-level, aggiornata con una serie di caratteristiche che la rendono più modulare, ma sempre nel rispetto della filosofia costruttiva del prodotto che punta alla massima praticità, senza troppi fronzoli. La versione della nostra prova è la Composite threaded, caratterizzata da calciatura sintetica e da canna filettata per l’applicazione di un freno di bocca o, nei Paesi in cui ne è consentito l’utilizzo, di un moderatore di suono.

Le altre versioni disponibili sono la Hunter, con calciatura in legno, la Hunter battue, con calciatura in legno e bindella tipo battue, e la Black beast threaded, con canna corta, semipesante e filettata, specifica per il recupero degli ungulati feriti. Il calibro è il .308 Winchester, adatto sia per il piccolo capriolo sia per ungulati di mole maggiore; la carabina è comunque disponibile anche in .243 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester magnum.

La Browning A-bolt 3+ a caccia: assaggio d’autunno

Raggiungiamo la nostra zona di caccia a notte fonda, e ancora prima di scendere dal pick-up ci accorgiamo che la giornata non sarà esattamente come ce l’aspettavamo. Partiti da casa sotto un cielo stellato, avvicinandoci alla nostra destinazione ci siamo accorti che le nuvole si facevano sempre più dense. Pochi minuti dopo aver parcheggiato, inizia addirittura a cadere una pioggia intensa. Per fortuna siamo in anticipo ed è ancora buio; perciò possiamo aspettare all’asciutto che il temporale passi, evitando di bagnarci inutilmente. Poco prima delle sei, quando decidiamo di scendere dall’auto, il temporale si è trasformato in una leggera pioggia. La temperatura è vicina ai 10 °C, con nuvole basse che riducono un po’ la visibilità: finalmente, dopo un’estate torrida, un primo assaggio d’autunno.

Con me c’è Matteo, fotografo e cacciatore esperto, un prezioso accompagnatore sin dai tempi del mio primo M1, prelevato ormai diversi anni fa. Zaino in spalla, inserisco cinque cartucce nel caricatore amovibile della A-bolt, bifilare a presentazione alternata in metallo, e chiudo l’otturatore senza camerare la cartuccia. Ci incamminiamo al buio, seguendo un sentiero che conosciamo bene. L’obiettivo è raggiungere prima che albeggi un punto a mezza costa, sul margine di un bosco; da lì si gode di un’ampia visuale sui prati sottostanti.

Porto la carabina sulla spalla con l’ausilio della cinghia di trasporto; il peso non è per nulla eccessivo. La sola carabina pesa 3.000 grammi circa, che diventano poco meno di 4.000 al netto del cannocchiale e degli attacchi. Quando abbiamo quasi raggiunto il punto prescelto, ci blocchiamo all’improvviso per un rumore alla nostra destra. Un capriolo, forse allarmato dai nostri passi, esce dal margine del bosco e scende di corsa verso valle. È troppo buio per vederlo, ma lo sentiamo distintamente abbaiare per una manciata di secondi. Quando il rumore cessa, riprendiamo a camminare e raggiungiamo il punto di osservazione.

Primi avvistamenti

Sistemo la carabina sullo zaino; facendo il minor rumore possibile, metto il colpo in canna e inserisco la sicura, costituita da un cursore a due posizioni sulla coda dell’azione; è simile a quella utilizzata per i basculanti a canna liscia. Il pomo dell’otturatore è uno degli altri upgrade rispetto alla serie precedente, sempre nell’ottica di un maggior comfort; di serie è fornito un pomo rotondo e maggiorato, con finitura antiscivolo, ma è possibile scegliere anche altri modelli disponibili come optional, più geometrici o dotati di scanalature per una presa più efficace.

Ci posizioniamo in un punto in cui il terreno è piuttosto pianeggiante, sul margine della discesa che porta in fondo alla valle. Sistemo lo zaino e posiziono la carabina: l’erba è piuttosto bassa, quindi sparare da terra non dovrebbe essere complicato. Prepariamo lo spektive sul bipiede e iniziamo a scandagliare il terreno con i binocoli. È ancora buio, ma sul prato non si vede nessuna sagoma che possa somigliare a un capriolo: forse il maschio che abbiamo spaventato ha messo in allarme tutti gli animali nei paraggi, o forse è solamente troppo presto. Passano diversi minuti e le condizioni di luce migliorano un po’.

Alla nostra sinistra, a 250 metri, circa, intravediamo una sagoma che non lascia troppo spazio all’immaginazione. È sicuramente un capriolo, ma è ancora impossibile stabilire se sia maschio o femmina, tanto meno capire se sia giovane o adulto. Pochi secondi e il capriolo sparisce dietro un dosso del terreno, nascosto alla nostra vista. Poco più tardi, un gruppetto di tre caprioli compare alla nostra destra. Un maschio, una femmina e un piccolo, ma dopo un istante, spaventati da qualcosa, iniziano a correre. Il maschio scompare nel bosco, mentre la femmina e il piccolo sfilano davanti a noi a un centinaio di metri, diretti verso sinistra.

Il capriolo giusto

Nella prima mezz’ora di osservazione abbiamo visto parecchio movimento, cosa che lascia ben sperare. Tuttavia, almeno al momento, non si vede nessun maschio. All’improvviso però un capriolo compare dritto davanti a noi, come sbucato fuori dal terreno, diretto verso destra. È un maschio, probabilmente il primo che abbiamo avvistato; dopo essere sparito dietro il dosso ha percorso un calanco che lo ha tenuto nascosto, tagliando la valle in diagonale. Il capriolo salta un piccolo fosso e raggiunge un campo alla nostra destra, iniziando a brucare tranquillamente vicino a una femmina.

Ha un mantello sensibilmente più scuro rispetto alla femmina che è con lui, un marrone scuro che si distingue facilmente dal classico rossiccio e che di norma è indicativo di un maschio adulto. Anche la sagoma, decisamente massiccia, lascia presagire che si tratti di un soggetto adulto; ma la luce è ancora troppo scarsa per valutare bene il trofeo e soprattutto per sparare con sicurezza. In più l’abbiamo telemetrato a 280 metri, circa: un po’ troppi, specialmente con queste condizioni di luce. Potrei tentare un avvicinamento, ma preferisco attendere ancora un po’ per valutare meglio la situazione.

Un paio di minuti dopo la fortuna gira dalla nostra parte. Un altro maschio compare più a monte, uscito dal margine del bosco, e il nostro capriolo s’incammina verso di lui. Si fermano a 250 metri di distanza da noi e iniziano una schermaglia, palco contro palco, a testa bassa. Nelle pause tra uno scontro e l’altro, passo dopo passo, si avvicinano leggermente; complice l’alba ormai imminente, ne approfittiamo per valutare i trofei attraverso il lungo.

Anche il nuovo arrivato è un maschio adulto, ma un po’ più esile, con il classico mantello estivo rossiccio e con un palco più sottile e caratterizzato da punte più acuminate. Oltre a esser più massiccio, il maschio più scuro presenta invece anche un palco spesso, ma con punte visibilmente smussate. Ipotizziamo possa trattarsi di un soggetto abbastanza vecchio, forse ormai in regresso: l’animale perfetto per il nostro prelievo.

Browning A-Bolt 3+: semplice ed efficace

marco caimi col capriolo abbattuto con la carabina browning a-bolt 3+
© Matteo Galuzzi

Mi posiziono a terra, con la Browning A-bolt 3+ calibro .308 Winchester sullo zaino, e inquadro l’animale. La luce è buona, regolo gli ingrandimenti a 10x e attendo il momento propizio. Matteo mi comunica che la distanza è di 210 metri; decido quindi di mirare quattro o cinque centimetri più in alto, per compensare la caduta. Tolgo la sicura, senza fare il minimo rumore, e resto in attesa. La carabina sullo zaino è molto stabile, complice anche l’inserto montato sull’astina il cui lato inferiore, perfettamente piatto, fornisce un appoggio eccellente. In più, il materiale gommato evita lo scivolamento sul tessuto dello zaino, facilitando il tiro.

I due animali sono ancora impegnati nello scontro e il capriolo più vecchio mostra il fianco destro, a cartolina. Posiziono il reticolo nella parte alta della spalla; non appena i due si separano, inizio a premere gradualmente il grilletto. Il colpo parte con precisione; la sensazione è buona e la voce di Matteo conferma le mie sensazioni: «È a terra, bel tiro». Io, per abitudine, ho già ricaricato, ma quando riallineo il reticolo vedo il capriolo esanime, caduto sull’anschüss.

marco caimi dopo aver recuperato il capriolo maschio
© Matteo Galuzzi

Si tratta a tutti gli effetti di un maschio adulto, che a seguito dell’analisi della tavola dentaria stimiamo possa avere cinque o sei anni. Il colpo è andato a segno appena dietro la spalla, centrando la zona cardiaca e spegnendo l’animale all’istante. La palla soft-point della Remington Core-lokt, in più, non ha toccato la spalla, colpendo solamente le costole, riducendo al minimo il danno alla spoglia. È esattamente il colpo che vorrei sempre mettere a segno, un abbattimento etico, per di più sull’animale perfetto per il nostro prelievo. Sono servite più uscite del previsto, ma alla fine ne è valsa la pena. Se avessi sparato al maschio con il bel trofeo avvistato a fine agosto, non avrei vissuto questa avventura; in più, non avrei avuto la possibilità di provare sul campo la nuova Browning A-bolt 3+.

La Browning A-bolt 3+ è una carabina tanto semplice quanto efficace, caratterizzata da una costruzione solida e da una precisione eccellente. Ho apprezzato molto gli inserti montati sulla calciatura che, vista la giornata piovosa, mi sono stati utili anche per migliorare il grip. Buona anche la presa fornita dal pomello dell’otturatore, anche se alcuni modelli disponibili come optional, con scanalature ad andamento elicoidale, risultano ancora più gradevoli alla vista e, probabilmente, più facili da azionare. Ottimo, come sempre, il calciolo Inflex 2, che riduce al minimo il rinculo percepito, scaricando le forze verso il basso.

In accoppiata con il Kite B6 rappresenta una scelta ideale per il neofita alla ricerca di uno strumento efficace al giusto prezzo, ma in grado anche di soddisfare le necessità dei cacciatori più esigenti.

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