Benelli Black Eagle calibro 12: il test

Benelli Black Eagle calibro 12 il test

Aspetto americano potenziato dalla livrea completamente nera, anima europea e un’origine evidente: è il Benelli Black Eagle, nuovo fucile semiautomatico costruito intorno alla cartuccia 12/76 (ma disponibile anche in calibro 20).

Per risalire all’origine del Benelli Black Eagle bisogna voltarsi indietro e ricalibrare la memoria. Un po’ di tempo fa infatti fu il Sbe III, Super Black Eagle III, ultimo nato della famosissima stirpe dei fucili super magnum che Benelli ha lanciato sin dagli albori del 1990. Il 2021 vede ancora un modello che merita l’appellativo di Aquila Nera: Benelli ha infatti completato la gamma con il nuovo Black Eagle, un fucile magnum e non super magnum che parte da un progetto nuovo per ottimizzare componenti, dimensioni e funzionalità. Ovviamente, data la fama e la tradizione armiera che la contraddistingue, lo ha fatto introducendo nel modello tutta una serie di aggiornamenti e migliorie che abbinano la più moderna tecnologia all’estetica inconfondibile della serie.

Questa maturità ha di fatto creato un nuovo fucile, pur se inserito nel solco già conosciuto; è un’arma che tanti aspettavano per poter coniugare le linee splendide e aggressive con i ritrovati innovativi già apprezzati sugli ultimi fucili prodotti. È disponibile nel calibro 12, oggetto del test, e nel 20.

Le forme avveniristiche del Benelli Black Eagle

Nero; nero come notte senza luna e per questo affascinante, intrigante, misterioso. Quasi elusivo: è un fucile che sa di essere al top e che non ha bisogno di mostrarsi. Farà dei risultati il suo personale book fotografico. Le linee della carcassa allungata sono ben riuscite e l’accoppiata della carcassa stessa con il fodero (in ergal per una maggiore leggerezza dell’insieme) è uno dei suoi punti di forza.

Se siamo a caccia e abbiamo necessità di lubrificare l’otturatore, magari soltanto perché lo sporco si è intrufolato all’interno della finestra di alimentazione, ci domandiamo come possiamo continuare efficacemente la giornata venatoria. Con un altro fucile dobbiamo ipotizzare uno smontaggio accurato togliendo la spina di ritegno, il gruppo di scatto e il gruppo otturatore. Nel Black Eagle, dopo aver ovviamente tolto la canna (operazione da eseguire rigorosamente a fucile scarico previo doppio controllo di sicurezza), è sufficiente rimuovere il fodero per accedere direttamente al gruppo otturatore. E, al di là del caso specifico, la normale pulizia e la manutenzione dell’arma sono enormemente facilitate dalla presenza del fodero.

La conformazione estetica del Black Eagle si sposa felicissimamente con le forme avveniristiche del ponticello in tecnopolimero; le linee nette e audaci sembrano le une la continuazione delle altre. La linea di mira è facilitata dalla lunga superficie piana del fodero che porta inevitabilmente l’occhio del cacciatore a correre sulla bindella: il gruppo otturatore è stato lasciato nero, così come tutto il resto, per non offrire nessuna scusa a lampi di luce che possono incidere sulla carcassa generando fastidiosi riflessi. Sul fodero non sono presenti fresature per l’applicazione eventuale di ottiche o accessori: non è questo il fucile pensato per queste applicazioni. Il Black Eagle è un cacciatore puro, un animale da preda per i selvatici migratori.

Approccio netto allo sparo

Il grilletto si connota per un’ottima conformazione che rende possibile l’approccio netto del dito deputato allo sparo, senza incertezze o grattate; nella porzione posteriore del ponticello è albergato il classico pulsante rotondo della sicura, con avviso rosso di arma pronta allo sparo. Poco sopra, nella carcassa, si trova l’unica spina di ritegno. La scritta “Black Eagle” compare sui due lati della carcassa.

Il lato destro evidenzia il pulsante di sgancio otturatore, che negli ultimi modelli Benelli è divenuto una leva bimodale. Decisamente comoda da azionare per mandare in chiusura l’otturatore, è altrettanto pratica da azionare quando s’infilano le dita nella finestra di caricamento per togliere le cartucce dal tubo serbatoio agendo sulla leva fermo cartuccia. Se rovesciamo l’arma, si notano un elevatore fessurato e un apposito invito nella porzione anteriore del ponticello in tecnopolimero che permettono di inserire (e ovviamente rimuovere) le cartucce nel tubo serbatoio con estrema facilità e sicurezza.

La sicurezza viene esaltata dalla presenza del cappellotto in alluminio anodizzato rosso all’interno del tubo serbatoio stesso. Ben visibile, fornisce una conferma visiva di quando il fucile non ha più cartucce all’interno del caricatore. Il sistema di caricamento facilitato si chiama Easy Loading e si accompagna a un’ottima taratura delle molle, così da rendere le operazioni semplici e ben percepibili dal cacciatore. La manetta di armamento, nera come il resto del fucile, offre una buona superficie di presa, peraltro zigrinata. Il pulsante di quello che viene impropriamente definito cut-off si trova in posizione classica, a lato del ponticello, sulla parte destra dell’arma. Reca una superficie zigrinata e un punto rosso che indica quando l’arma è pronta allo sparo. Grazie a un plug di plastica rossa, il Black Eagle ha una capienza limitata di legge a due colpi nel serbatoio (più uno in canna).

Benelli Black Eagle: sostanzialmente geniale

L’occhione di canna è di dimensioni grandi, tali da permettere il passaggio al suo interno del tubo serbatoio che con adeguata prolunga può ospitare sino a cinque cartucce. Il cappellotto di chiusura è di grandi dimensioni, munito di una comoda godronatura per un’efficace presa anche con mani guantate. Il tappo è del tipo antibloccante, per non incorrere in spiacevoli inconvenienti sul campo. La calciatura è polimerica, idonea a un utilizzo intensivo e rude anche nelle condizioni operative più difficili; è praticamente insensibile a rilevanti variazioni delle temperature e in grado di accogliere quasi con benevolenza le intemperie atmosferiche. In un fucile che della polivalenza assoluta e della capacità di non arretrare di fronte a (quasi) nessun ostacolo fa il proprio segno distintivo, non poteva certamente mancare un sistema adeguato di smorzamento del rinculo.

Il Black Eagle è un fucile da usare anche con poche remore e precauzioni; ma questa attitudine comporta lo sparo di cartucce finanche piuttosto sostanziose come grammatura, specialmente quando si ingaggiano selvatici coriacei e resistenti. Nessun problema. Il Black Eagle dispone del Comfort Tech 3, l’ultima evoluzione del collaudato sistema composto da asole a forma di boomerang posizionate sul calcio stesso (12 asole + una maxi-asola che si estende fin nei pressi del nasello) che assicurano maggiore stabilità al tiro, una maggiore precisione e un minore rilevamento della canna. Ampiamente messo alla frusta su una serie pressoché infinita di test nei cinque continenti, il sistema è a prova di qualsiasi critica e garantisce al tiratore un reale comfort, particolarmente evidente quando si sale con i grammi delle munizioni.

Benelli Black Eagle: la gallery fotografica

Presa salda e sicura

Naturalmente l’abbinata è con il sistema Comb Tech, una serie di naselli intercambiabili in tre diverse misure e altezze, per far sì che ogni cacciatore possa individuare la soluzione migliore per l’appoggio della sua guancia al nasello. Completa il quadro dedicato al comfort un calciolo in poliuretano speciale, per una lop complessiva di 365 millimetri: non è esageratamente lunga, perché intende facilitare le imbracciate veloci pur se s’indossano abiti pesanti e invernali. L’impugnatura è a pistola, sempre molto esile come tradizione Benelli vuole, in modo da consentire una presa salda e sicura anche a chi non possiede mani da gigante.

La zigrinatura è quella che potremmo definire solita sulle armi con calciatura in tecnopolimero (Air Touch), una serie di sferette che riescono ad allontanare efficacemente la pioggia o il bagnato e offrono costantemente un buon grip senza risultare penalizzanti per il palmo delle mani. L’astina possiede una forma filante, con linee mosse ed ergonomiche che facilitano la presa della mano debole.

Tra le migliorie apportate al fucile va segnalato pure l’Easy Locking: evita il seppur raro effetto rimbalzo che può impedire lo sparo in caso di mancata completa chiusura dell’otturatore e permette di accompagnare dolcemente l’otturatore in chiusura, quando le condizioni operative suggeriscono di fare meno rumore possibile per la presenza di selvatici nei dintorni. Un sistema tanto semplice (una sferetta caricata a molla) quanto geniale e risolutivo.

Filosofia total black

Dire Benelli equivale a dire sistema inerziale. Nato perfetto, nel tempo questo sistema è stato ulteriormente perfezionato e implementato; assicura una certa pulizia delle parti mobili in aggiunta a una durata operativa pressoché eterna. La semplicità dei pochi pezzi che compongono il sistema inerziale Benelli facilita le operazioni di smontaggio e di manutenzione. Al contrario del resto, la testina dell’otturatore è stata lasciata cromata. Le sue due alette si impegnano nelle rispettive mortise del prolungamento di canna, costruito per assicurare un centraggio di canna e carcassa sempre costante nel tempo. Impeccabile il funzionamento dell’espulsore a pistoncino.

Lunga 70 centimetri nell’esemplare in prova (volendo si può scegliere quella da 65 o quella da 76 centimetri), la canna criogenica brunita opaca è forata in anima a 18,4 millimetri; dispone di due strozzatori criogenici interni-esterni knurled da 9 centimetri di lunghezza complessivi (**** e ***) e di tre strozzatori criogenici interni da 7 centimetri di lunghezza (*****, ** e *stella). Quelli interni-esterni sono anch’essi neri, in omaggio alla filosofia total black che caratterizza l’arma; sono muniti di una doppia godronatura esterna che ne facilita la presa. Raccomandiamo di operare nei pressi della volata dopo che ci si è accuratamente accertati che il fucile sia completamente scarico.

Per certi versi americaneggiante

Strana la chiave per gli strozzatori; funzionale e ripiegata su sé stessa, occupa un minor ingombro, ma mi ha fornito l’idea di una maggiore fragilità. Chissà perché. Avrei preferito quella solida, indistruttibile e classica. Il fucile è magnum, con camera da 76 millimetri. La bindella è del tipo in acciaio, ventilata a ponticelli molto larghi (ne ho contati sette sull’esemplare in prova); è rabescata antiriflesso e termina con un mirino in fibra ottica di colore rosso, molto visibile. Mi sarei aspettato una bindella in fibra di carbonio, ma in effetti su quest’arma qualche grammo in più o in meno non fa differenza. Anzi, ne guadagna la stabilità al tiro.

Come per gli altri fucili della serie, anche per il Black Eagle la bindella parte con una rampa; è un’impostazione americaneggiante, ma che si rivela estremamente utile anche sui selvatici nostrani e che facilita la messa in mira. Il peso di scatto, di circa 2.500 grammi, è appropriato per l’utilizzo a caccia.

Benelli Black Eagle: il test a caccia

Ospite della riserva Montefeltro La Stoppa a Rivergaro (Pc), ho testato il Black Eagle su fagiani, starne e pernici rosse. Il peso complessivo, di circa 3.100 grammi, è sopportabile senza particolari problemi durante una cacciata itinerante. Complice una bella giornata di sole, complice un’atmosfera rilassata (forse anche troppo), la mia performance al tiro non è risultata eclatante. Le cinque starne che ho incontrato sono state tutte incarnierate, ma un paio di esse con qualche cartuccia di troppo, di terza canna. Diciamo che ho voluto valutare le performance balistiche anche a più lunga distanza.

Il Black Eagle è come un libro aperto per chi ha esperienze di tiro con i fucili Benelli. È semplice, facile e istintivo sia nel puntamento sia nel brandeggio; l’espulsione dei bossoli spenti è sempre potente e impeccabile, il rilevamento della canna è nullo con le normali cartucce del calibro, il disagio al tiro per la guancia è inesistente. Il Black Eagle è un fucile semiautomatico nato per sparare; sparare tanto e a lungo, senza fare il difficile. A queste caratteristiche innate, nell’ultima versione aggiunge una serie di raffinatezze tecniche che hanno accresciuto e non poco il piacere di avere a che fare con un fucile semiautomatico. Resta da capire come sarà possibile migliorare ancora, ma sono certo che Benelli ci stupirà. Basta aspettare.

Benelli Black Eagle: la prova in placca

Il test di un’arma diventa un terreno in cui eseguire prove a tutto tondo per valutare ogni singola caratteristica e peculiarità. Oltre che nel campo di tiro e sui piattelli dello Sporting di Rio Salso a Tavullia (Pu), il Benelli Black Eagle mi ha accompagnato pure nel balipedio interno dell’azienda, dove ho sparato (cartuccia Baschieri & Pellagri calibro 12 Mb Classic, caricata con 32 grammi di piombo numero 8) a 25 metri con lo strozzatore *** (Modified), a 30 metri con lo strozzatore ** (Improved Modified) e a 35 metri con lo strozzatore * (Full). A 25 metri nel cerchio di riferimento di 750 millimetri di diametro è finito il 91% dei pallini, a 30 metri l’80% e a 35 metri il 71%. È un comportamento estremamente lineare e sincero per un’arma sulla quale fare sicuro affidamento in campo.

Nel calibro 12 il Black Eagle è disponibile nella versione nera in prova e nella versione Real Tree Max 5 camouflage; in quella nera nel calibro 20. Il prezzo di acquisto è stato stabilito in 1.985 euro per tutte le versioni nere; la versione camouflage si porta a casa con 2.140 euro, al netto di eventuali scontistiche che possono essere praticate all’atto dell’acquisto o campagne promozionali. La cifra per un semiautomatico Benelli è appropriata, in virtù delle caratteristiche tecnologiche con cui l’arma è infarcita e per l’estremo grado di affidabilità della serie Black Eagle, concepita per affrontare qualsiasi situazione venatoria, anche le più scabrose e sui selvatici migratori tradizionalmente difficili. Ci sono ben dieci anni di garanzia sulle parti meccaniche, a dimostrazione di come l’affidabilità sia un fatto reale.

Le foto del test

Benelli Black Eagle: la scheda tecnica

  • Produttore: Benelli
  • Modello: Black Eagle
  • Tipo: fucile semiautomatico
  • Chiusura: sistema a svincolo inerziale e otturatore a testina rotante
  • Calibro: 12 (disponibile anche in calibro 20)
  • Lunghezza canne: 700 mm (disponibile anche con canne da 650 e 760)
  • Strozzatori: 5 criochokes (***e **** stelle knurled bruniti, del tipo interno-esterno; *, ** e cilindrico nichelati interni)
  • Bindella: in acciaio, ventilata e rabescata antiriflesso
  • Sicura: trasversale (con segnale in rosso di avviso arma pronta per lo sparo)
  • Calciatura: in tecnopolimero con sistema Comfort Tech 3 e nasello in poliuretano Comb Tech (intercambiabili); zigrini Air Touch
  • Peso: 3.100 grammi
  • Prezzo: 1.985 euro (2.140 per la versione Real Tree Max-5)
  • Sito produttore: www.benelli.it
  • Contatti: 0722 3071 / info@benelli.it

Scopri tutti i contenuti di Caccia Magazine settembre 2021, da cui è tratto il test del Benelli Black Eagle calibro 12, e tutte le altre prove di armi e munizioni sul portale web.