Visori termici Burris BTH, BTC, BTS: il test

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Con i visori termici Burris, il segmento della visione notturna si arricchisce di tre strumenti dedicati alle differenti esigenze di visione e puntamento del cacciatore.

All’appello, tra pochi altri, mancava Burris; ma anche il produttore americano ha risposto “presente”. Così il settore dei visori notturni si è arricchito di nuove e interessanti proposte.

Burris si è lanciata in questa sfida con intelligenza. Ha studiato un sistema di visione autonomo e l’ha declinato in maniera da accontentare tutte le esigenze. Il suo catalogo oggi comprende sia uno strumento di osservazione monoculare (BTH – Burris thermal handheld) sia due sistemi di puntamento, con un clip-on da applicare a qualsiasi cannocchiale tradizionale (BTC – Burris thermal clip-on) e un cannocchiale termico (BTS – Burris thermal scope). Con un unico lancio ha messo tutti gli appassionati del marchio in condizione di confrontarsi da subito con un’ampia possibilità di scelta.

Dal generale al particolare

Il sistema dei visori termici Burris ruota attorno a una medesima piattaforma, un sensore da 400×300 pixel che, attualmente, rappresenta una scelta intermedia tra i prodotti top di gamma (che generalmente montano sensori da 640×512 pixel) e quelli economici. La dimensione del pixel è di 17 µm, adeguata allo strumento, e fa la differenza nel confronto con altre tipologie di prodotto. È infatti la dimensione del pixel – oltre alla dimensione del sensore e alla qualità del display – ad agevolare la detezione in prima battuta e poi l’identificazione del soggetto inquadrato.

Tanto più il pixel è di dimensioni contenute, maggiore sarà la sensibilità del sensore alla rilevazione delle sorgenti di calore e la facilità dell’identificazione da parte dell’utente. La frequenza di funzionamento di 50 Hz restituisce un’immagine ben definita anche dei soggetti in movimento. Nelle varie declinazioni del prodotto sono presenti obiettivi da 25, 35 e 50 millimetri che, in combinazione con uno zoom digitale che arriva al fattore 4x, permettono di estenderne la funzionalità.

Risorse condivise

Come comun denominatore tra le tre tipologie di visori termici Burris ci sono quattro gamme di colore per la restituzione dell’immagine inquadrata e la rilevazione del calore (white hot, black hot, green hot e red hot) e la possibilità di visualizzazione nelle modalità avanzate enhanced e highlight che, rispetto alla standard, enfatizzano il dettaglio mediante l’elaborazione dell’immagine. Un rilevatore a forma di reticolo evidenzia automaticamente l’area più calda del campo inquadrato. L’interazione con il menu è possibile tramite il display interno e, negli strumenti che rendono disponibile l’accoppiamento con un device esterno, da remoto tramite l’app dedicata.

È presente infine un sistema stadiometrico che, in base alla dimensione standard di tre specie, permette una valutazione approssimativa ma rapida della distanza; le specie target sono lepre (35 centimetri), cinghiale (90 centimetri) e cervo (150 centimetri). La precisione non è evidentemente quella di un telemetro in luce diurna ma le informazioni che si ricavano dallo stadiometro sono sufficienti per il tiro alle distanze tipiche associate alle esigenze di controllo della fauna selvatica.

BTH, il monoculare da osservazione

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L’analisi dei sistemi termici Burris deve necessariamente partire dal sistema per l’osservazione a mano libera contrassegnato dalla lettera H. Esteriormente non si differenzia molto dalla produzione della concorrenza e presenta i classici cinque tasti che sovrintendono all’accensione, alla ripresa di immagini e video, all’attivazione del menu di regolazione e allo scorrimento tra le sue opzioni verso l’alto e verso il basso. La configurazione più comune.

Accanto all’oculare, in gomma, è disposto il registro della correzione diottrica mentre l’obiettivo porta, in posizione anteriore, la ghiera gommata per la messa a fuoco. Della gamma Burris, il dispositivo BTH è quello che offre la maggior scelta di obiettivi e il display di risoluzione superiore. Dispone inoltre di connettività Wi-Fi che ne permette l’accoppiamento con i dispositivi smart per la visione in streaming e la funzionalità remota.

Sempre mediante app è possibile riprendere fotografie (in formato jpg) e video (mp4) che vengono immagazzinate nella memoria interna da 16 Gb. Il BTH può anche essere interfacciato con sistemi esterni di visualizzazione mediante la porta micro Hdmi integrata. L’alimentazione del sistema è assicurata da un accumulatore ricaricabile interno in grado di assicurare cinque ore ininterrotte di utilizzo.

BTC, il clip-on

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Il secondo gradino della visione notturna secondo Burris è rappresentato dalla versione clip-on (modelli contrassegnati dalla lettera C). In questo caso i dispositivi sono due, contraddistinti da lenti da 35 e 50 millimetri. La particolare configurazione dello strumento permette tanto l’applicazione all’ottica diurna già montata sulla carabina quanto l’impiego come monoculare, se necessario, grazie a tutte le funzionalità rese disponibili dai soliti cinque tasti (come optional è disponibile un comando remoto).

L’applicazione alla campana del cannocchiale è resa possibile da un anello a sgancio rapido; Burris commercializza tre tipologie di anelli in grado di accomodare campane da 38 a 64 millimetri di diametro. L’aggiuntivo è disponibile a un costo di circa 150 euro. È da notare che l’applicazione del clip-on non richiede alcuna taratura del punto d’impatto; si rivela quindi, anche in questo caso e nei limiti dell’ingombro legato al sistema, il compromesso più semplice per estendere la flessibilità d’uso della propria attrezzatura. Per sfruttare al meglio le numerose potenzialità che offre, il BTC dispone di una slitta Picatinny e di porta circolare a 7 pin per il collegamento a connettori tipo Lemo, utili per il collegamento a una fonte di alimentazione esterna e l’output video. Il collegamento senza fili con i dispositivi esterni è reso possibile dalla tecnologia Bluetooth.

BTS, il cannocchiale da puntamento

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A completare la gamma provvede il cannocchiale da puntamento (sigla S, per scope). Rappresenta uno strumento specialistico, caratterizzato dagli standard tecnologici dei due modelli precedenti ma con caratteristiche di massima specializzazione. Dispone di un sensore termico metal-incapsulato Tec, della solita risoluzione, e porta un reticolo elettronico sul secondo piano focale.

Il software a bordo permette la selezione di uno dei dieci differenti reticoli in bianco o nero disponibili così come la selezione delle modalità di rilevazione del calore, che qui presenta una palette più estesa (si aggiungono le modalità blue hot e due ulteriori varianti della red hot). Ovviamente il BTS richiede la taratura, come qualsiasi cannocchiale di puntamento, che è resa possibile dal menu. Caratteristica importante, tutte le funzionalità sono attivabili mediante un pulsante d’accensione e un unico pulsante di interfaccia con l’utente. La pressione permette l’accesso al menu e la selezione delle sue diverse voci mentre la rotazione consente la navigazione tra le differenti opzioni.

Il sistema è in grado di memorizzare sei differenti azzeramenti corrispondenti ad altrettante munizioni o calibri (se l’arma è multicalibro) e già dispone di un attacco Picatinny per l’applicazione all’arma. In questo caso non è possibile registrate video e immagini ma resta disponibile una porta a 4 pin per l’output video.

Insomma, l’offerta di Burris è quanto mai ampia e completa. Il test effettuato con il modello BTH 50 ha fornito indicazioni molto interessanti; l’operatività di funzionamento è estremamente intuitiva mentre la qualità del sistema è adeguata a restituire risultati di buon livello in un range di prezzo che si colloca al di sotto dei dispositivi al top dello sviluppo tecnologico. Distribuisce Beretta.

La scheda tecnica dei nuovi visori termici Burris

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