Unità dei cacciatori, la lettera di Bussolotti (Arcicaccia Toscana)

Unità dei cacciatori: cacciatore accovacciato a terra con doppietta in mano
© NanoStock / shutterstock

Sirio Bussolotti, presidente di Arcicaccia Toscana, scrive ai colleghi per chiedere un’accelerazione verso l’unità dei cacciatori.

Discutere principalmente della struttura organizzativa rischia di imbrigliare la discussione in un perimetro autoreferenziale: per costruire davvero l’unità dei cacciatori bisogna concentrarsi sui contenuti. Ne è convinto Sirio Bussolotti, presidente di Arcicaccia Toscana, che ha scritto ai colleghi per chiedere di avviare una “costituente aperta, che sappia ascoltare la società civile”. Se si parte dal territorio e dai temi concreti, scrive Bussolotti, è più facile evitare che l’interesse particolare delle associazioni nazionali venga prima “della stessa caccia, della conservazione, dell’ambiente”.

Partire dai contenuti è “più faticoso, ma indispensabile premessa per la scelta di un modello organizzativo”. E Bussolotti identifica già il primo argomento su cui innestare il dialogo. Una vera discussione sulla caccia non può infatti prescindere da ruolo e compiti degli Atc, cui la legge “ha affidato la realizzazione delle politiche faunistico-venatorie e la gestione del patrimonio faunistico”.

L’unità dei cacciatori è indispensabile; ma non la si raggiunge con soluzioni a metà come la Cct, la Fenaveri e la stessa cabina di regia del mondo venatorio. Il congresso dell’Arcicaccia, chiude Bussolotti, è “pronto ad aprirsi senza nostalgie e retropensieri a una rifondazione, a una rigenerazione, a qualsivoglia costituente”.

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