Arcicaccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Italcaccia chiedono alla Regione Toscana di consentire l’impiego dei modelli cartacei per le pratiche di rinnovo dell’autorizzazione per il capanno.
Un rinvio di un anno: è quanto chiedono le associazioni venatorie della cabina di regia toscana (Arcicaccia, Enalcaccia, Libera Caccia, Italcaccia; non ne fa parte, com’è noto, la Federcaccia) all’assessorato retto da Stefania Saccardi, che dunque dovrà decidere se far partire già dal 2025 o posticipare al 2026 l’obbligo di usare gli strumenti informatici (niente più carta, niente più bollettino postale) per le pratiche di rinnovo dell’autorizzazione per i capanni da caccia.
Non è l’unica istanza: alla giunta regionale la cabina di regia ha chiesto anche chiarimenti sul piano faunistico-venatorio, non ancora rinnovato anche se scaduto da anni, e interventi correttivi sulla gestione della selvaggina stanziale «visto il fallimento delle politiche gestionali praticate degli Atc, che si basano sulle immissioni pronta caccia».
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