Riduttori di calibro Do’ Monaco: il test

Riduttori di calibro Do' Monaco il test

I riduttori di calibro Do’ Monaco sono una ghiotta novità che abbiamo testato non appena possibile; interessano ai cacciatori dediti alla caccia al capanno.

I riduttori di calibro Do’ Monaco sono degli involucri in materiale plastico realizzati nei calibri 12, 20 e 28, per poter ospitare all’interno una carica del calibro 36. Lo scopo dell’operazione? Poter disporre di una carica tutto sommato efficace dal punto di vista balistico in uno dei tre calibri nominati. Può benissimo essere la situazione di chi si trova a operare in un capanno magari solo saltuariamente e non vuole acquistare un fucile dedicato per le poche uscite che effettua; oppure di chi già possiede un fucile combinato, ma vuole ridurre di calibro per questioni di opportunità, per la possibilità di sparare cartucce a bassa grammatura e per non tirare delle bombe che spaventerebbero uccelli nelle vicinanze.

L’allestimento

Come prima cosa dobbiamo inserire l’innesco, generalmente un Fiocchi 615 o un Cheddite CX 50. Una volta inserito l’innesco, si passa alla polvere. Poi si posiziona la piccola borra del calibro 36 della Gualandi in dotazione o altra borra (noi abbiamo utilizzato la Baschieri & Pellagri Baby .410 Light di altezza 13 millimetri), si inserisce la dose di pallini (nel nostro caso 16 grammi di pallini del numero 7 e ½, diametro 2,4 millimetri) e si chiude con un dischetto di plastica trasparente o colorato frangibile realizzato dalla stessa armeria Do’ Monaco. Il gioco è fatto. Naturalmente potete giocare sul tipo di borraggio che volete, compatibilmente con le dimensioni del riduttore, e sulla numerazione dei pallini, a seconda del selvatico che si vuole insidiare. Questo vi consente quindi di utilizzare altre borre del calibro .410.

La prova in placca

Ho provato in placca i riduttori di calibro Do’ Monaco, usando polvere MG2 della Baschieri & Pellagri nella dose di 0,40 e 0,45 grammi. Ho sparato a 20 metri di distanza con strozzatore due stelle. Be’, con entrambe le dosi di polvere il risultato è interessante e certamente utilizzabile in un contesto venatorio; le rosate ottenute con i riduttori che più si avvicinano al calibro 36, vale a dire il 28 e il 20, sono le migliori. Il riduttore del calibro 12 è ancora performante, con qualche leggero scostamento del centro di rosata. Probabilmente ciò è dovuto al maggior spessore delle pareti del riduttore stesso.

In parole povere, la resa migliore si è avuta con il riduttore del calibro 28, poi con quello del 20 e infine con quello del 12. In linea generale si può dire che entro i 15-18 metri siamo rimasti completamente soddisfatti del comportamento balistico dei riduttori; l’efficacia garantisce un buon effetto terminale sul selvatico. In placca abbiamo utilizzato il piombo numero 10.

Riduttori di calibro Do’ Monaco: le rosate

La presentazione completa con il test in canna manometrica e i dati di bancatura sarà pubblicata su Caccia Magazine ottobre 2020, in edicola nella seconda metà di settembre.

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