Ricarica di munizioni calibro 28 con 21 grammi di piombo 9: il test

Ricarica di munizioni calibro 28 con 21 grammi di piombo 9
© Giuseppe Cerullo

Per la ricarica di munizioni calibro 28 i tre quarti d’oncia rappresentano un ottimo compromesso tra peso e velocità; i pallini del numero 9 permettono un ampio margine di adattamento su tutti i piccoli migratori cacciabili.

Come propellente questa ricetta per la ricarica di munizioni calibro 28 sfrutta la polvere Baschieri & Pellagri Mbx36. Le storiche iniziali Mb fanno ripensare ad avventure venatorie di altri tempi: siamo infatti in presenza dell’erede diretta della lamellare che nel 1929 fu dedicata a Maria Baschieri; indiscusso, il livello qualitativo è rimasto immutato nel tempo.

Oggi questo storico propellente s’è duplicato in due varianti, Mbx32 e Mbx36, differentemente utilizzabili a seconda della grammatura di piombo da servire. I suffissi che si integrano nella denominazione sono indici di carico, ovviamente riferibili al calibro 12; questo dato è già sufficiente a indirizzare il ricaricatore nella comprensione dei due differenti livelli di progressività.

Difforme è anche la colorazione, onde facilitarne l’identificazione: tonalità bruna e unicolore per la Mb nella sua versione più vivace; bicolore con l’alternanza di lamelle marroni e verdi per la più progressiva Mbx36 destinata a spingere masse di pallini superiori.

Polvere Baschieri & Pellagri Mbx36

Spinta a un forte grado di gelatinizzazione, l’originaria composizione chimica di nitrocellulosa purissima s’è vista modificata nel tempo fino a giungere all’attuale punto di arrivo, che vede l’affiancarsi di una percentuale di nitroglicerina. Considerate monobasiche per tradizione, le polveri da caccia Baschieri & Pellagri sono infatti caratterizzate da una percentuale di nitroglicerina inferiore al 10%; ciò rende delle monobasiche laminate modificate. Della Mbx36 utilizzata nelle cartucce in prova si può dire che è una polvere progressiva per caricamenti pesanti; le inconfondibili lamelle brune e verdi sono equamente miscelate tra loro, 530 grammi per litro la densità gravimetrica.

La Mbx36 è studiata per spingere nel calibro 12 un carico di piombo oscillante tra 36 e 38 grammi; per le sue caratteristiche combustive riesce a gestire la carica di 21 grammi di pallini nel piccolo calibro 28. È stata dispensata nelle cartucce in dose di 1,05 grammi, riuscendo a lanciare la massa di pallini del numero 9 alla velocità di 392 m/s (rilevata a 2,5 metri dalla canna manometrica su base di un metro); calcolata sulla media di cinque cartucce testate al banco, la pressione massima è di 782 bar; il un tempo di canna 2.948 μs.

Tre quarti di oncia

Il dosaggio di pallini del numero 9 utilizzato nelle cartucce in prova è pari a 21 grammi; è un peso aureo per il calibro 28, nei tiri appena più impegnativi capace di consentire maggiori licenze rispetto alle canoniche cariche da 17 o 18 grammi. Si tratta ormai di un calibro a tutto tondo che i cacciatori sfruttano con disinvoltura nelle più svariate situazioni venatorie. Il pallino del numero 9 ha un diametro di 2,1 millimetri; nella cartuccia ne sono presenti 390 unità.

La dimensione delle sfere raccolte nella borra contenitore rende possibile insidiare tutti i turdidi; può trovare impiego anche nelle cacce d’inizio stagione, semmai in prima canna, su animali della mole della tortora africana. Per i cinofili una cartuccia con contenitore nella numerazione del 9 può servire la ferma del cane su selvatici lunghi come il beccaccino o diventare un colpo di riserva per la quaglia sfuggita al primo tiro.

La gallery fotografica

Ricarica di munizioni calibro 28: la borra contenitore

La borra contenitore Baschieri & Pellagri è facilmente distinguibile per l’inusuale colorazione rosa. La paternità della borra contenitore Baby 28 s’evince intuitivamente. Detta serie è declinata in quattro modelli in calibro 28, con altezze da 21, 18, 15 e 6 millimetri. La Baby 28 H 18 associata alla ricarica in esame gode delle medesime caratteristiche tipiche delle serie Z2m predisposte nei calibri maggiori: sulla coppetta di tenuta s’erge il molleggio composto da quattro gambi autoregolabili in fase di chiusura; l’insieme culmina con il contenitore vero e proprio suddiviso in due petali (anziché quattro) tenuti insieme da alcuni labili punti di giunzione per regolarne la frattura all’atto dello sparo. In fase di chiusura, l’assestamento del componente interno si presenta equilibrato con i quattro gambi sottoposti alla giusta tensione.

I bossoli utilizzati appartengono all’ultima linea di produzione Fiocchi. Presentano il tubo dal colore rosso e fondello del tipo 3, riconoscibile per l’altezza della corazza che ferma il calibro alla lunghezza di 16 millimetri. Il logo del produttore e l’indicazione del calibro sono nitidamente impressi alla base del fondello. L’apparecchio d’innesco alloggiato sui bossoli Fiocchi è il Dfs 615 di nuova produzione uniformata. La colorazione del suo corpo tende al rame; per la capsula vera e propria permane la nichelatura di sempre. Il cartoncino isolante sotto foro di colore rosso accorre in soccorso per la sua identificazione.

L’apparecchio dal medio impulso d’accensione ben si coniuga alle caratteristiche dell’assetto in calibro 28 pensato per questa ricarica. Il tubo svasato del bossolo favorisce le conseguenti operazioni di incisione, ribassatura e orlatura demandata alla bobina arrotolatrice in acciaio Cortini & Pezzotti con profilo del tipo 1 a bordo sottile. La cartuccia finita è alta di 60,50 millimetri, con una chiusura stellare a sei petali.

Ricarica di munizioni calibro 28 con 21 grammi di piombo 9: le prove in placca

Protagonista dei tiri in placca è una doppietta Falco Airone, con canne lunghe 680 millimetri strozzate *** e ** servite da un monogrillo non selettivo. Si tratta di una non recentissima realizzata con coppia di canne in calibro 28 su bascula calibro 20.

Sulla linea dei 20 metri con canna strozzata ****, il primo tiro evidenzia un centraggio della rosa di pallini orientato sul fianco sinistro della placca; tuttavia la distribuzione delle sfere si presenta abbastanza omogenea in tutti i settori, con una maggiore presenza al centro del bersaglio.

Il secondo colpo di prova è demandato alla canna sinistra del fucile giustapposto, strozzata **, per la quale la linea di tiro sale a 25 metri. In questo secondo caso la distribuzione del piombo sulla placca tende a diradarsi, ma mantiene comunque una densità sufficiente a garantire la presenza di più pallini sulla sagoma del selvatico che ne sia attinto.

Prove di rosata

  • Distanza di tiro: 20/25 metri
  • Fucile: doppietta Falco Airone
  • Calibro: 28/70
  • Strozzatura: **** Ic / ** Im
  • Lunghezza canna: 680 millimetri
  • Temperatura esterna: 16 °C

Ricarica di munizioni calibro 28 con 21 grammi di piombo 9: la scheda tecnica

  • Bossolo: Fiocchi di colore rosso con fondello tipo 3 (altezza 16 mm; lunghezza 70 mm)
  • Innesco: Fiocchi Dfs 615
  • Polvere: Baschieri & Pellagri Mbx36
  • Dose: 1,05 grammi
  • Borra: B&P Baby 28 H 18
  • Piombo: 21 grammi del 9
  • Numero pallini: 390
  • Chiusura: stellare a sei pliche
  • Altezza cartuccia finita: 60,50 mm
  • Peso: 29,11 g
  • Velocità (V2,5): 392 m/s
  • Pmax: 782 bar
  • Tempo di canna: 2.948 µs

Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.