Respinto il ricorso contro il calendario venatorio della Calabria

Respinto il ricorso contro il calendario venatorio della Calabria: alzavola (Anas crecca) in volo in ambiente acquatico
© Wirestock Creators / shutterstock

Il calendario venatorio della Calabria resta intatto: il Tar ha respinto il ricorso delle associazioni ambientaliste.

Situazioni opposte sulle due rive dello stretto: a differenza di quanto accaduto in Sicilia, il Tar della Calabria ha deciso di respingere per intero (ordinanza 628/2023) il ricorso cautelare di Lipu, Wwf, Lac, Enpa, Lav e Legambiente che gli chiedevano di sospendere il calendario venatorio attualmente in vigore.

Sulle date di chiusura della caccia ai turdidi, agli uccelli acquatici e alla beccaccia la Regione ha ben motivato la scelta di discostarsi dal parere dell’Ispra suffragandola con una serie di studi scientifici, sviluppati in ambiente universitario e pubblicati su riviste specialistiche, «pertinenti allo specifico contesto [del territorio]».

Sul prelievo del moriglione la giunta regionale dice d’essersi attenuta a quanto previsto dal piano di gestione nazionale; il ricorso, che in prima battuta il Tar aveva accolto in via cautelare, avrebbe dunque dovuto evidenziare come e perché l’applicazione sia inadeguata.

Particolarmente interessante è la risposta del Tar alle contestazioni sulla moretta: suggerendo limiti al prelievo per evitare la confusione con specie diverse, l’Ispra ha infatti espresso valutazioni di merito che non rientrano tra le sue competenze; peraltro, in assenza d’argomentazioni più specifiche, la confusione potrebbe valere per tutte le specie.

Non perdere le ultime notizie di caccia e i test di ottichearmi e munizioni sul portale web di Caccia Magazine.