Referendum sulla caccia: l’analisi di Ugo Magri

Referendum sulla caccia: elettore depone bandiera italiana nell'urna
© Niyazz / shutterstock

Sull’Huffington Post Ugo Magri si dice dubbioso che si arriverà davvero a votare il referendum sulla caccia.

“Sussistono molti dubbi” sul fatto che si arriverà davvero a votare il referendum sulla caccia. Lo scrive Ugo Magri, giornalista politico dell’Huffington Post. La sua valutazione s’inserisce in un’analisi più ampia, la tentazione di alcuni di chiudere la legislatura dopo l’elezione del Presidente della Repubblica (anche) per far rinviare i referendum di un anno; però è un fatto che del lotto dei nove (sei sulla giustizia, uno a testa su cannabis, eutanasia e per l’appunto caccia) in tanti considerano il più fragile proprio quello che vuole abrogare la 157/92.

C’è innanzitutto da capire se le sottoscrizioni siano sufficienti; il comitato promotore ha comunicato di averne raccolte 520.000, poco più della soglia minima prevista dalla legge – e un certo margine di garanzia è sempre necessario. E poi dopo il passaggio in Cassazione la Corte costituzionale dovrà verificare l’ammissibilità del quesito: si può lasciare normativamente scoperta la gestione (e la tutela, peraltro) della fauna selvatica?

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