Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe: il test

Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe il test

Il plastic buffer inserito tra i pallini preserva l’integrità di queste munizioni ricaricate per la caccia alla volpe. Inoltre evita schiacciamenti e deformazioni allo sparo e mantiene compatta la rosata, caratteristiche fondamentali per uscire soddisfatti.

Le munizioni ricaricate per la caccia alla volpe possono essere gradite a chi è impegnato nei piani di controllo e abbattimento delle varie regioni. Partiamo da un concetto base: con che piombo si spara alla volpe? Le varie correnti di pensiero divergono. Naturalmente non esiste una verità preconcetta che dipende soltanto da situazioni e ambienti di caccia. Considerando che la caccia spesso e volentieri si svolge in ambiente boschivo, abbiamo optato per allestire un assetto con piombo grosso, in grado di piazzare quei tre-cinque pallini di grandi dimensioni utili ad arrestare la frenetica corsa del furbo canide. Niente vieta di pensarla diversamente, ma noi abbiamo scelto questa strada.

Con una raccomandazione, ancor più importante quando stiamo sparando pallini di grosse dimensioni; state attenti dove e quando sparate. Sempre. I pallini possono rimbalzare e divenire pericolosi, quindi un minimo di buonsenso dovrebbe sempre accompagnarci e illuminarci.

Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe: 27 millimetri di bossolo

Porremo le nostre realizzazioni nella solita scatolina in cartone proporzionata al calibro della Siarm. La possibilità di annotare tutti i preziosi dati di ricarica è assolutamente preziosa. Visto che si tratta di una cartuccia tosta, abbiamo utilizzato un bossolo Super Fiocchi tipo 5 con fondello ottonato da ben 27 millimetri di altezza. Il bossolo traslucido si presta alle vostre personalizzazioni, se disponete di una stampante ad hoc e avete voglia di colmare lo spazio lasciato dal fondello. L’innesco non poteva che essere il potente 616 della stessa Fiocchi, caratterizzato dunque dal corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore bianco.

Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe: una polvere versatile

La scelta della polvere è ricaduta sulla Tecna n della NSI. Trattasi di una doppia base attenuata laminata, sotto forma di piastrelle quadrate di colore grigio ardesia e di dimensioni 1,2 x 1,2 millimetri con spessore di 0,12 millimetri. La densità gravimetrica media è di 590 grammi/L, con combustione piuttosto lenta. La Tecna n è una polvere decisamente versatile che permette dunque caricamenti estremamente variabili in diversi calibri, largamente impiegata per via della sua costanza in ogni condizione climatica. È quindi adatta a essere utilizzata in una cartuccia che può essere sparata in un range di mesi ampio e con temperature sensibilmente diverse quali possono essere i periodi di caccia alla volpe. La dose che abbiamo previsto si attesta a 1,90 grammi.

Per il borraggio la scelta è invece ricaduta su una borra classica Z2M della Baschieri & Pellagri, con altezza 15 millimetri; il contenitore della borra dispone di quattro linee a frattura programmata e di adeguato molleggio alla base che consente un’ottima adattabilità della borra stessa in fase di caricamento.

Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe: una scelta non banale

Un punto interessante del nostro assetto è pertanto proprio questo: la soluzione che abbiamo adottato per il piombo. Innanzi tutto la dose di pallini: 38 grammi, nella numerazione 5/0 (5 millimetri di diametro per un peso unitario di circa 0,73 grammi). La grammatura scelta consenta di inserire circa 52-53 pallini nella cartuccia. Poi la scelta di introdurre un plastic buffer (granulato di polimero) fra i pallini stessi. Ecco con quale modalità: una volta caricati i pallini, abbiamo inserito circa un grammo di plastic buffer versandolo dall’alto e avendo cura di battere delicatamente il fondello della cartuccia per far sì che scendesse fino agli strati inferiori. A fine operazione, il buffer si era frapposto a tutti i pallini e li ricopriva per circa un paio di millimetri.

Lo scopo del buffer in polimero (noi abbiamo utilizzato quello a disposizione in vendita, che nello specifico dovrebbe essere quello più piccolo visto che ne esiste una versione anche più grande e pure una in sughero) è preservare l’integrità dei pallini, evitare schiacciamenti e deformazioni allo sparo e mantenere compatta la rosata. Per questo motivo è importante che il buffer arrivi sino in fondo alla cartuccia, dove è più utile per espletare la sua funzione.

La chiusura è una stellare a sei pliche con bobina t2 C&P in acciaio, per un’altezza totale della cartuccia di 57,43 millimetri e un peso di 51,69 grammi (media di dieci distinte misurazioni).

I dati di banco, ottenuti secondo norme CIP (canna cilindrica da 70 centimetri, cartucce climatizzate a 20°C e 60 % umidità relativa) sono i seguenti: 836 bar di pressione, una V2,5 di 407 metri al secondo e un tempo di canna di 2.728 msec. I nostri dati balistici evidenziano come questa cartuccia HP (alte prestazioni) sia da sparare in fucili le cui canne abbiamo conseguito la certificazione della prova superiore del Banco di prova.

35 metri agili con le munizioni ricaricate per la caccia alla volpe

Per provare la cartuccia ci siamo avvalsi della gentilissima cooperazione della famiglia Matteoni, titolare dell’impianto di tiro a volo di Pisa. Abbiamo dunque sparato in placca con un fucile semiautomatico calibro 12, marca Benelli, modello Comfort, munito di canna magnum da 70 centimetri di lunghezza e strozzatura una stella (strozzatore interno / esterno da 2 centimetri esterni della ditta Gemini) alla distanza di 35 metri. Abbiamo scelto questa distanza perché verosimilmente è la distanza media di ingaggio del selvatico oggetto delle nostre attenzioni. Questo non vuol dire che non possiamo sparare a distanza inferiori o (più frequentemente) superiori, ma dovevamo trovare un punto di riferimento.

Ebbene, l’esame della placca rivela un’ottima concentrazione di pallini cinque zeri all’interno del cerchio di riferimento da 75 centimetri di diametro. Sono dunque ben superiori alla quota che sarebbe necessaria per arrestare la volpe. Anzi, la grande maggioranza dei pallini risulta contenuta all’interno di un ipotetico cerchio da 35 centimetri di diametro. Ci sentiamo dunque di dire, fatte salve le considerazioni espresse a inizio articolo sulla necessità di porre estrema attenzione ai rimbalzi e al tiro in generale, che la cartuccia può risultare letale ben oltre i 35 metri. La numerazione del piombo è peraltro in grado di rompere agevolmente piccoli ostacoli arborei o vegetativi che si possono frapporre fra il selvatico e il tiratore, agevolando il risultato.

Una cartuccia gestibile alla spalla

La cartuccia alla spalla è assolutamente gestibile. Le pressioni si mantengono contenute le velocità di tutto rispetto. Il possibile aumento della pressione derivante dall’utilizzo del buffer in polimero è infatti parzialmente compensato dall’utilizzo dei pallini nella numerazione cinque zeri che a causa dei minori attriti tende ad abbassare le pressioni. L’assetto che abbiamo creato possiede poi un tempo di canna giusto, né troppo corto, né troppo lungo; motivo per cui siamo soddisfatti.

Se poi volete provare la cartuccia in un’uscita (estera, purtroppo) a oche, ben venga. Per i nostri gusti personali i cinque zeri sono un pelo troppo grossi (ci fermiamo a due zeri), ma c’è chi ci prova. Come buona prassi, raccomandiamo sempre e comunque di passare da un Banco di prova autorizzato per verificare il vostro assetto, anche se avete seguito scrupolosamente le nostre ricette.

Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe: la fotogallery

Munizioni ricaricate per la caccia alla volpe: la scheda tecnica

Bossolo: Super Fiocchi con fondello tipo 5 (27 mm) ottonato e tubo traslucido (altezza 70 mm)
Innesco: Fiocchi 616
Polvere: NSI Tecna n in dose di 1,90 grammi
Borra: Baschieri & Pellagri Z2M da 15 mm
Pallini: 38 grammi di piombo temperato numero cinque zeri (diametro 5 mm) + 1 grammo circa di plastic buffer (granulato di polimero) miscelato ai pallini
Chiusura: stellare a sei pliche
Altezza cartuccia finita: 57,43 mm
Peso cartuccia finita: 51,69 grammi
Pressione: 836 bar
Velocità (V2,5): 407 metri/sec
Tempo di canna: 2.728 μsec

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