Monitoraggio della beccaccia con il cane da ferma: pubblicato uno studio italiano sulla rivista Diversity

Monitoraggio della beccaccia con il cane da ferma

Monitoraggio della beccaccia con il cane da ferma. Uno studio italiano, firmato Tuti, Rodrigues, Bongi, Murphy, Pennacchini, Mazzarone e Sargentini, è stato pubblicato sulla rivista Diversity.

Sulla rivista Diversity è stato pubblicato uno studio sul monitoraggio della beccaccia con il cane da ferma. E’ in lingua inglese e il titolo originale è Monitoring Eurasian Woodcock (Scolopax rusticola) with Pointing Dogs in Italy to Inform Evidence-Based Management of a Migratory Game Species.

Lo hanno firmato Marco Tuti (Università di Firenze), Tiago M. Rodrigues (Divisão de Caça Pesca e Parques Direção Regional dos Recursos Florestais), Paolo Bongi (Atc Ms13), Kilian J. Murphy (University College Dublin), Paolo Pennacchini (presidente di Fanbpo e Fibec), Vito Mazzarone (Ufficio Caccia Regione Toscana) e Clara Sargentini (Università di Firenze).

Il lavoro è stato messo in campo da Fibec – Federazione italiana beccacciai e dai suoi partner con l’obiettivo di definire la presenza della beccaccia in Italia durante la migrazione post-nuziale, la fase di svernamento e all’inizio della fase migratoria pre-nuziale, utilizzando i dati di monitoraggio raccolti tra settembre e marzo per il periodo dal 2016 al 2021.

In particolare, si è osservato un aumento della presenza della beccaccia da fine settembre a fine novembre, seguito da una diminuzione a fine gennaio. Inoltre, è stato evidenziato un aumento significativo dell’indice Ica durante l’ultima parte di febbraio e inizio marzo, indicanti il periodo di migrazione pre-nuziale.

«Lo studio – precisano gli autori – contribuisce significativamente alla comprensione della fenologia della migrazione della beccaccia, in particolare per quanto riguarda la gestione della specie in Italia e in altri Stati del bacino del Mediterraneo. I nostri risultati sottolineano l’importanza dei programmi di monitoraggio a lungo termine per la valutazione delle principali dinamiche della popolazione di beccaccia (presenza e abbondanza), cosa fondamentale per poter tutelare la specie ed esercitare una caccia sostenibile».

Molto soddisfatta per il traguardo raggiunto, Fibec non ha mancato di ringraziare tutti i beccacciai-monitoratori che, impegnandosi nell’attività di monitoraggio, hanno consentito di raccogliere i dati per la compilazione dello studio.

Ecco qui l’articolo, in lingua inglese.

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